La Fase 2 è appena iniziata ma non per tutti. Milioni di lavoratori italiani sono tornati ad esercitare la propria professione, a barbieri, parrucchieri ed estetisti non è stato ancora concesso il via libera per tornare in pista. Tra polemiche, dibattiti e date, il malumore continua a salire.

Nicola Bottalico, titolare del Prestige – Luxury Barber Studio a Japigia, si fa portavoce della categoria davanti alla nostra telecamera. “Io sono prontissimo a ripartire, ho speso da anni tanti soldi per gli strumenti idonei alla sterilizzazione degli asciugamani ma non solo – dichiara -. Ho a disposizione già disinfettanti, spray per macchinette e tante altre cose che sarebbero in piena regola con i protocolli di sicurezza. Noi lavoriamo già su appuntamento e non si crea confusione all’interno del locale. Massimo due persone alla volta”.

In più bisogna fare i conti con le spese fisse. “Non ho ancora ricevuto i 600 euro dallo Stato, ma ho già ordinato il materiale mentre i miei dipendenti non hanno ricevuto la cassa integrazione – spiega Bottalico -. Pur restando chiuso nel mese di marzo, mi è arrivata una bolletta da 300 euro. Per fortuna il proprietario del locale è stato disponibile e dopo la riapertura ci metteremo d’accordo per dilazionare la cifra dovuta”.

Superati con lode anche i controlli del distanziamento sociale all’interno del locale. “Non capisco perché ancora non possiamo riaprire. Quale differenza ci sarebbe con altre attività riaperte?”, si domanda il titolare del Prestige – Luxury Barber Studio.

“Conte dice che si taglia i capelli da solo – conclude con ironia Bottalico -. Io non ci riesco, venisse a lavorare da noi. Lo assumerei subito. Sento e leggo di gente che continua a lavorare in casa nonostante il divieto. Io non condanno nessuno perché ci hanno tolto la dignità di lavorare. Qui si tratta di mangiare, di vivere non di guadagnare”.