Movimento Impresa ha indetto mercoledì 27 maggio alle 10 un sit-in di protesta sul Lungomare Nazario Sauro di Bari, tra il palazzo antistante l’INPS e il palazzo della Presidenza della Regione Puglia. La manifestazione chiamata “Im…prese in giro” vedrà la formazione di un’unica catena umana che congiungerà idealmente le due sedi istituzionali, con imprenditori e lavoratori insieme a difesa di diritti e libertà compressi nella grave crisi legata all’emergenza Covid19.

“Chiediamo immediati e risoluti interventi, fra le altre istanze, in materia di cassa Integrazione, sostegno alle imprese con immediata liquidità e canoni di locazione – si legge nel comunicato -. Ricordiamo al Governo che noi vogliamo i nostri collaboratori e non vogliamo rinunciare alla loro professionalità! Come potremo farlo senza alcun contributo economico per sostenerli? La Cassa integrazione, anche secondo il tardivo e inadeguato Decreto Rilancio, non è garantita per tutti i mesi nei quali noi avremo bisogno di recuperare le forze. Chiediamo che venga rafforzata negli importi e prolungata fino al pieno e totale ripristino della situazione sanitaria e socio-economica nazionale ed internazionale”.

“Sostegno alle Imprese con immediata liquidità dopo oltre due mesi di chiusura forzata delle aziende non abbiamo ancora ricevuto il riconoscimento spettante a chi garantisce reddito, lavoro e contribuzione – continua -. Ad oggi nessun provvedimento, né governativo tantomeno regionale, ci assicura la necessaria liquidità, peraltro sottratta alle imprese a causa della prolungata inattività. Non vogliamo debiti, prestiti e false illusioni: esigiamo iniezioni di liquidità immediata tramite fondo perduto”.

“L’imposizione della chiusura delle attività commerciali, a salvaguardia della salute di operatori, clienti e degli italiani tutti, non è stata accompagnata da contestuali e opportuni azzeramenti di gravosi canoni di locazione commerciale a carico degli imprenditori inermi. Reiterate promesse e rassicurazioni delle massime cariche governative, non hanno prodotto altro che un inutile e tardivo, ancorché inaccessibile, credito di imposta per noi imprenditori allo stremo – conclude -. È richiesta la massiccia partecipazione degli Associati al Movimento e dei propri dipendenti ma anche dell’intera platea delle PMI, duramente colpite da un quadro normativo già discriminante e vessatorio, criticizzato in piena emergenza dalla totale assenza di misure governative e regionali a tutela e sostegno dell’intera categoria”.