Corso Italia è una delle arterie principali di Bari, una via che sancisce la divisione tra centro e periferia. La presenza del sottovia ferroviario ha portato la strada al centro di innumerevoli polemiche sollevate soprattutto dai cittadini stufi delle pessime condizioni igieniche.

Il degrado, più volte denunciato, è dettato dalla presenza di tossici e clochard. Le zone d’ombra sono spesso il luogo ideale per bucarsi o per creare un giaciglio con mobili e cartoni lasciati ai lati dei cassonetti.

I residenti, di tutto questo, sono stufi e per questo motivo uno dei baresi che fa parte del ‘Comitato cittadini attivi del Libertà’ ha scritto una lettera indirizzata al Prefetto, al Sindaco, al comandante dei carabinieri, al Questore, al presidente della Comunità Libera Bari, della Comunità sant’Egidio Puglia e al Presidente della Regione per chiedere un incontro e trovare una soluzione definitiva al problema degrado corso Italia.

“Sono innumerevoli le segnalazioni fatte in questi anni riguardanti diversi episodi di violenze a titolo gratuito ai danni dei residenti. Diverse le cronache sulle carenze igieniche e della costante presenza di siringhe in questo luogo di spaccio di droga e consumatori della malefica sostanza. L’ultimo episodio di violenza – scrive – risale a qualche giorno fa, tra Piazza Cesare Battisti e via Quintino Sella, ennesimo di una lunga serie interminabile, se non si pongono soluzioni proposte dagli stessi residenti che loro malgrado, vivono queste situazioni al limite della sopportazione”.

“Da anni – continua la lettera – cerchiamo di far prevalere i nostri diritti per evitare che strade, quartieri vivano come realtà discriminate o considerate al limite delle zone centrali della stessa Città, per tale ragione chiediamo si faccia il possibile per non far vivere Corso Italia nella condizione di marginalità sociale”.

“Difatti la zona è diventata dimora dei tanti poveri, vivono soli senza un reale aiuto e possibile opportunità di rinascita sociale, stazionano sotto le arcate delle Ferrovie, nel tratto tra via Quintino Sella a Via Martiri D’Otranto, molti tra loro sono anche brave persone, improvvisamente senza lavoro e possibilità di vivere in una dimora accogliente. Altri – sottolinea il cittadino – sono balordi senza scrupoli che trovano possibilità di rifugio anche per la scarsa illuminazione e controllo. I più sono frequentatori del centro diurno dell’Area51 che nonostante il suo intento sociale e benefico, ha peggiorato la situazione, aumentando il numero dei tanti emarginati sociali. A completamento del corollario ci sono gli espletamenti dei bisogni fisiologici a cielo aperto, sotto gli occhi attoniti delle tante famiglie residenti in zona”.

“Considerando l’attuale periodo di piena Pandemia e trascorsi di quarantena – conclude – questo luogo vive esclusivamente con assembramenti continui, senza il mantenimento delle norme igieniche per scongiurare il diffondersi del virus. Una triste realtà che fa rabbrividire, considerando i rischi mortali causati dal Covid-19. Chiediamo di confrontarci e collaborare per trovare una soluzione in piena sinergia con le diverse autorità competenti, Associazioni e cittadini”.