Il Ministero della Giustizia ha reso noto che risulta positivo al coronavirus un detenuto del carcere di Bari, attualmente ricoverato presso l’ospedale civile, nell’apposito reparto Covid, senza piantonamento. Sono stati effettuati i tamponi a 23 unità di Polizia penitenziaria fra coloro che hanno avuto contatti sia stretti sia occasionali con il soggetto in questione con esito negativo. Tamponi anche per i detenuti ubicati nella stessa sezione del detenuto positivo. Si aspetta il risultato del tampone.

Nel carcere di Brindisi un detenuto, dopo essere risultato nei giorni scorsi positivo a covid-19, è stato ricoverato presso l’ospedale locale. Sono stati eseguiti i tamponi a tutti i 190 detenuti, di cui 130 risultati negativi mentre di altri 60 si attende il risultato. Per il personale venuto a stretto contatto con il predetto, pari a 9 unità, poste subito in quarantena, per 2 di loro il tampone è già stato eseguito (in attesa dell’esito), mentre per 7 unità non è ancora stato effettuato; inoltre per il personale che ha avuto contatti casuali pari a 40 unità, per 33 l’analisi del tampone è risultata negativa e per altri 7 si attende l’esito.

Per quanto concerne i dispositivi di protezione individuale, si è provveduto nei giorni scorsi al ritiro presso la Protezione Civile regionale di Puglia di 5.000 mascherine chirurgiche e 3.000 mascherine tipo Montrasio e presso la sede della Protezione Civile di Basilicata di 1.200 mascherine chirurgiche. Sabato scorso sono pervenute dal DAP 5.000 mascherine del tipo Montrasio per il personale che, a breve, saranno distribuite presso gli istituti del distretto. In data odierna è stata acquisita una ulteriore fornitura di mascherine chirurgiche presso le sedi della Protezione Civile di Bari, Lecce e Foggia.

A seguito di un protocollo siglato tra la Asl di Taranto e la Direzione della Casa Circondariale della città è appena iniziata l’autoproduzione di mascherine chirurgiche presso la sartoria dell’istituto ionico, con capacità produttiva di circa 2.000 mascherine a settimana, e che le stesse non appena prodotte vengono inviate presso un laboratorio della ASL di Taranto che provvede alla sterilizzazione e al confezionamento. A breve, dovrebbe iniziare anche l’autoproduzione di mascherine nelle sartorie degli istituti di Lecce, Trani e Matera e si sta cercando di acquisire tramite MEPA le mascherine del tipo FFP2 e FFP3 e di altri ausili per la protezione individuale.

“Le articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale assicurano un idoneo supporto per il contenimento della diffusione del contagio del COVID-19 – si legge nella lettera del Ministero -, anche mediante adeguati presidi idonei a garantire, secondo i protocolli sanitari elaborati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni”.

“A tal proposito, l’ASL di Bari ha disposto un piano di prevenzione anti Covid, che riguarda la popolazione carceraria della Casa Circondariale di Bari. Il piano – continua il Ministero -prevede percorsi differenziati e protetti attraverso tre zone di filtraggio e personale sanitario dedicato alla esecuzione dei tamponi su tutti i nuovi ingressi. Per l’attivazione dei nuovi percorsi sono stati ultimati in 3 settimane i lavori di ristrutturazione nella ex sezione femminile dell’istituto, individuata come prima zona filtro, con 18 stanze destinate ad accogliere i detenuti per un primo screening”.

“Stando alle recentissime notizie forniteci dal Dirigente Generale del Provveditorato Regionale della Puglia e Basilicata dottor Giuseppe Martone dal suo ufficio di Bari – commenta il COSP -, fino a prima di Pasqua, pur con cautela, con una informazione completa degli indirizzi attuativi regolamentati dai Presidi Sanitari Territoriali ASL e Regionali, non venivano segnalati casi di contagio o presunti contagi nelle carceri pugliesi da parte di detenuti e personale di Polizia e delle Funzioni centrali ivi Operante, con la promessa di un puntuale aggiornamento sulle eventuali intervenute situazioni che oggi a dispetto delle stesse comunicazioni, negativamente registriamo”.

“Lo stesso firmatario di ben almeno tre comunicazioni precedenti segnala ai Sindacati, tutti a differenza, dei silenti direttori delle carceri Pugliesi e lucane, un susseguirsi di intervenute situazioni modifiche strutturali come quello accadute nel Carcere di Bari e Brindisi -sottolinea -, ma omette di segnalate quanto accaduto da diverso tempo nel Carcere di Lecce prima e quello di Foggia dopo,mancata segnalazione di possibile positività dipendente di Polizia Penitenziaria del Ruolo Sovrintendenti in servizio in un posto “chiave” a Foggia, notizie tutte queste raccolte nei precedenti giorni dagli organi di stampa ma non partecipata ai Sindacati dal PRAP BARI e dai citati direttori. Il Sindacato FS-COSP si interroga: perché questo?”.

“Preoccupante appare ergersi su comunicazioni, circolari, direttive e aiuti che potrebbero invero arrivare da protezione civile, ASL territoriali o Regionali, quando il COVID-19 si inserisce fin dalla data della seconda decade di febbraio e che era, ed è,ancora oggi,obbligo della Pubblica Amministrazione Datoriale per chi è destinatario dei principi direttorio,attuarsi ai sensi del Decreto leg.vo n.81/2008,ma poco o quasi nulla si è fatto se non un invio di copiosa corrispondenza e circolari,copia e incolla,attività amministrativa, fine a se stessa – si legge nella nota -. Sale la preoccupazione nel Carcere di Bari per una serie di condizioni strutturali, di affollamento detentivo e di mancata fornitura di DPI secondo DPCM vigenti (mascherine ffp3, ffp2, guanti monouso, occhiali, casco protettivo, tute monouso, disinfettante e gel) procedere alla generale disinfestazione dei locali, reparti e caserma, uffici e postazioni,mezzi di trasporto di lavoro in tutte le Carceri della Puglia e della Basilicata”.

“Intanto – continua la Cosp – anche nel Carcere di Turi dove accedono Sanitari e personale infermieristico civile dal SERT/ASL territoriale per i detenuti, soggetti bisognevoli di assistenza,trapela notizia che il medico del SERT sarebbe risultata positiva al COVID-19 e che già posta in quarantena,procedure di verifica tamponi sarebbe stata fatta sugli infermieri, ma non sul personale di polizia delle postazioni interne, di cui si attende esito,altra grana per la nostra amministrazione e per il direttore di Turi. La notizia sarebbe trapelata solo oggi mantenuta celata dai vertici della struttura”.

“È opportuno e indispensabile – afferma il COSP – sottoporre urgentemente tutti i lavoratori e le lavoratrici di qualsiasi qualifica e funzione della Puglia e della vicina Basilicata, a tampone e non solo pochi soggetti come avvenuto a Bari, Brindisi, Lecce, una reale necessità dettata da quanto accade in Italia con un numero pari a 180 unità di contagi nell’Amministrazione Penitenziaria e nelle Carceri di Torino, Voghera, Barcellona Pozzo di Gotto, Verona, Bergamo e Brescia, Milano San Vittore e PRAP Milano, Dipartimento sede Centrale Roma etc. il cui sovraffollamento detentivo carcerario registrato, persistente e le condizioni igienico sanitarie sono sempre state oggetto di scontro tra sindacati e amministrazione, oggi più di ieri, salvaguardare la salute pubblica dei dipendenti e dei soggetti ristretti”.

“Viene chiesta – conclude – anche l’interessamento in ambito regionale, della Protezione Civile Unità di Crisi, del Governatore della Regione Puglia ma anche della vicina Basilicata (competenza territoriale diretta del PRAP sede di Bari) e rispettivi Assessori alla Sanità per le 15 Carceri e Uffici Giudiziari, ma anche demandando ai rispettivi Prefetti per il coordinamento urgente della fornitura, necessario materiale prevenzione COVID-19”.