foto di repertorio

L’emergenza sanitaria in atto ha fatto precipitare l’economia del Paese. Le grosse aziende si sono fermate e la stragrande maggioranza dei lavoratori italiani sono in cassa integrazione. Molte partite iva sono in ginocchio e la ripresa sarà durissima per tutti. Gli stessi dipendenti di numerosi enti pubblici sono in ferie forzate o comunque a casa. Gli uffici vanno a rilento e non è facile assicurare neppure la normale amministrazione.

L’emergenza non risparmia nessuno, ma all’Arif, il solito carrozzone pugliese, si procede a due velocità. Al momento ci sono 700 operai in cassa integrazione e altri 150 sono i dipendenti pubblici in ferie forzate, in alcuni casi non ancora maturate. Ma l’Arif è sempre pronta a dare lo sprint, a distinguersi. A questo giro lo fa pubblicando una delibera commissariale, in data 7 aprile 2020, nella quale viene autorizzata l’assunzione a tempo determinato di 28 unità operative per 24 mesi. Si tratta, manco a dirlo della prosecuzione del Progetto Maggiore, di cui ci siamo occupati compiutamente in passato. Messo da parte il vecchio responsabile, Giannini, la gestione è stata affidata alla Frattulino, dirigente foggiano.

A quanto pare, però, i sindacati si sono scatenati, chiedendo la sospensione del bando. Si fa giustamente notare che in questo momento non si riesce a gestire gli assunti, figuriamoci se ci sia modo per provvedere a nuove assunzioni per le quali, manco a dirlo, è prevista esperienza pregressa in Arif o in altri enti pubblici. Sulla bizzara necessità di assumente si sono espresse la Flai Cgil e la Csa-Ral.

LA NOTA CSA-RAL – “L’eccellenza italiana emerge nei momenti più duri – commenta i sindacato -. Si, perché in queste ore l’Arif ha deliberato l’assunzione di 28 unità lavorative non presenti all’interno del proprio personale dipendente. Non presenti in quanto effettivamente assenti”.

“Dei 1600 lavoratori con vari contratti attualmente dipendenti dell’Arif – sottolinea la segreteria – oltre 700 operai sono in CISOA (cassa integrazione), oltre 150 dipendenti pubblici sono in ferie forzate da oltre 20 giorni, e altre 300 unità di personale con contratto somministrato sono in attesa dell’assunzione stagionale prevista il 1 aprile 2020 e posticipata causa Covid-19. Il personale rimanente è in telelavoro”.

“Tutto questo – continua la Csa-Ral – non solo è in contrasto con lo stato di emergenza che stiamo vivendo, ma getta nello sconforto centinaia di lavoratori e famiglie che sono costretti alle ristrettezze economiche della cassa integrazione e la mancata assunzione stagionale. Ma proprio per non farci mancare nulla, questa delibera sembra un copia incolla di altri tentativi di assunzioni clientelari che questa O.S. ha già denunciato agli organi di stampa oltre che agli organi preposti come la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti. Anche in questo caso se dovessimo riscontrare anomalie in tal senso, non ci tireremo indietro dal denunciare il tutto”.