Tornano ad agitarsi le acque all’istituto Oncologico Giovanni Paolo II  di Bari. Riflettori puntati, questa volta, sulla logistica e l’organizzazione degli ambulatori di oncologia medica: «In quest’ultimo periodo – scrive il segretario aziendale Fials, Domenico Losacco – sono ancor più marcate le penalizzazioni che stanno subendo gli ambulatori di oncologia medica diretti dal dottor Lorusso».

Losacco porta a paragone gli ottimi ambulatori “Don Tonino Bello” in termini di «spazi e di numeri atteso che la Scrivente è pienamente soddisfatta dell’operato di tutto lo staff diretto dal dottor Palmiotti, il quale ha introdotto la cultura dell’umanizzazione del Paziente. Sicuramente anche il dottor Lorusso vorrebbe mettere in pratica, ma è impossibilitato per impedimenti oggettivi legati Soprattutto alla logistica».

«Quando abbiamo denunciato che presso gli ambulatori di oncologia vengono erogate più di 60 terapie al giorno – ricorda Losacco ai vertici dell’Istituto – questa amministrazione con nota prot. n.6725 del 01 /04/2020 ha tentato di smentirci affermando che la media giornaliera era di circa 50 terapie. Basta verificare i tabulati di questi ultimi giorni, i numeri
confermano che Fials dice la verità (80 terapie per 24 poltrone)».

«È giunto il momento di prendere delle decisioni concrete e pratiche nell’interesse di tutti – tuona – le stanze occupate attualmente dal dottor Guida e che a breve saranno rese libere, devono assolutamente essere assegnate alle attività chemioterapiche poiché già predisposte per ospitare poltrone di infusione. La Fials pretende rispetto per i pazienti, i medici, gli infermieri e personale di supporto degli ambulatori di oncologia medica».

«Non tollereremo nessuna discriminazione di sorta e nessuna destinazione impropria delle stanze rese libere dal dottor Guida, come non tollereremo più la scarsa considerazione avuta sino ad oggi per gli ambulatori di oncologia medica – sottolinea – che ribadiamo con forza essere uno dei fiori all’occhiello di questo Istituto. Auspicando di non dover far ricorso alle autorità giudiziarie competenti (e vi sono tutti gli estremi), chiediamo una volta per tutte un intervento risolutivo a breve termine».

«Pur riconoscendo al direttore generale grandi meriti per l’impegno che sta garantendo in questa situazione emergenziale, e che le problematiche sopra denunciate non sono riconducibili ad una sua inoperosità – conclude – chi ha responsabilità dirette in questa vicenda non può continuare a nascondersi e FIALS pretende la massima tutela per gli operatori sanitari e pazienti».