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Una delle novità più significative che potrebbero essere illustrate questa sera dal premier Giuseppe Conte, riguardo il decreto sulla Fase 2 nell’emergenza coronavirus, è quella che riguarda gli spostamenti all’interno della propria Regione senza l’obbligo dell’autocertificazione.

Si discute ancora sull’uso delle mascherine che potrebbero essere non obbligatorie all’aperto, ma anche sulla riapertura dei parchi pubblici e di negozi e ristoranti. Una importante novità, per la quale si è battuto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, è la riapertura di musei, biblioteche e archivi il prossimo 18 maggio.

Come sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza, non sarà un liberi tutti, ma dal 4 maggio gli italiani potranno riprendere ad uscire seguendo tre regole fondamentali: distanza di almeno un metro, mascherine nei luoghi chiusi e divieto di assembramento.

Allo studio anche l’ipotesi di consentire i viaggi nelle regioni confinanti. Sarà permesso viaggiare da una città all’altra. Il dubbio sul modulo è legato alla dichiarazione su quarantena e positività, ma potrebbe essere superato dal fatto che chi è malato ed esce rischia la denuncia per procurata epidemia.

Il 27 aprile riapriranno le grandi aziende strategiche nei settori automotive, moda e produzione di macchine agricole industriali. Scatterà il via libera per le imprese manufatturiere, le costruzioni e i servizi funzionali a queste filiere. Molto si è discusso anche della possibilità di riaprire i portoni delle scuole, almeno per colloqui e riunioni, ma al momento l’unica conferma è che partiranno i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici.

Le passeggiate saranno consentite e non sarà più obbligatorio restare nei pressi della propria abitazione. Si potrà uscire massimo in due adulti e con i figli. Bisognerà evitare di stazionare in un luogo, a meno che non si riesca a mantenere la distanza di sicurezza. Il Comitato tecnico scientifico ha suggerito di consentire piuttosto passeggiate al mare, in campagna o comunque in spazi più aperti: questo perché non tutti i giardini pubblici consentono di evitare assembramenti.

Lo sport all’aperto sarà consentito anche lontano dalle proprie abitazioni, purché da soli oppure mantenendo la distanza di sicurezza di due metri. Si potrà correre e andare in bici. Saranno permessi gli allenamenti individuali e quindi si potrà andare anche nei centri sportivi delle società. Nel dpcm ci saranno forti raccomandazioni per tutelare le persone più a rischio, per l’età o per patologie.