I commissari della Banca Popolare di Bari hanno proposto un piano che prevede 900 esuberi, tra cui 600 in rete e 300 in direzione, la chiusura di 94 filiali su 291 e 510 risorse destinate a mobilità territoriale o riconversione professionale. Un piano però che non è piaciuto ai sindacati che hanno sottolineato che “non possono in alcun modo accettare i contenuti”.

In una nota le sigle sindacali Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca – Unisin scrivono: “Vogliamo un progetto credibile – spiegano – perché non è pensabile che le lavoratrici ed i lavoratori possano essere immaginati all’interno di un contenitore senza alcun progetto e senza futuro; è inaccettabile, specie nell’ottica della pubblicizzata mission di banca al servizio del Mezzogiorno, recidere il forte legame con i territori, riducendo in modo miope e definitivo il numero delle filiali. Non ci sottrarremo al confronto”.