L’emergenza sanitaria in atto a causa del Coronavirus non ha fermato l’attività chirurgica per i malati oncologici. Grazie alla rete oncologica pugliese sono stati avviati nuovi percorsi ospedalieri per dividere in maniera ancor più marcata i pazienti oncologici da quelli Covid 19 in modo da ridurre i rischi per malati e operatori.

Come modello per la Puglia intera, da replicare su scala regionale, sono partiti una serie di accordi tra Aress, Rete oncologica regionale, Asl Bari, Policlinico di Bari e Irccs “Giovanni Paolo II” e “De Bellis”.

Grazie agli accordi saranno le equipe chirurgiche di Asl e Policlinico a spostarsi, recandosi in quegli ospedali dove sarà concentrata l’attività per i malati oncologici non Covid, per garantire qualità di cure e sicurezza.

Si è partiti subito con la chirurgia addominale e con quella senologica, ma il tavolo di lavoro ha analizzato le necessità per proseguire con le urologie, le ginecologie, le neurochirurgie e le chirurgie toraciche. Nella proposta ci sono anche le indicazioni di sicurezza per tutelare dal rischio infettivo i pazienti oncologici che accedono alle strutture sanitarie e le circostanze tassative che consentono di concedere accesso a prestazioni diagnostiche, ricoveri medici e chemioterapie. Questo porterà al riallineamento delle liste di attesa.

La prima convenzione è stata siglata tra la Asl Bari, il Policlinico di Bari e l’oncologico Irccs “Giovanni Paolo II” per usare spazi e risorse dell’Oncologico per la cura di pazienti oncologici della Asl Ba e del Policlinico. La seconda convenzione è stata stipulata tra l’Irccs “De Bellis” di Castellana Grotte e il Policlinico di Bari per usare spazi e risorse dell’Irccs di Castellana per i pazienti oncologici in ambito gastroenterologico in lista di attesa al Policlinico di Bari.

Già da questa settimana. fanno sapere i vertici, le pazienti di senologia saranno trattate dalla equipe di Chirurgia Senologica del San Paolo (Asl Bari), diretta dal dott. Olindo Custodero, presso l’Irccs Oncologico di Bari. Le altre discipline chirurgiche partiranno nei prossimi giorni.

Sulla rete oncologica ha espresso un suo giudizio anche la Fials. “La collaborazione tra Enti in tempo di Covid per fornire assistenza ai pazienti oncologici, è una lodevole iniziativa che conferma la nostra piena solidarietà a chi si trova a dover combattere una battaglia nella battaglia”.

“Duole rappresentare che le OO.SS. dell’Oncologico di Bari – sottolinea la Fials – non sono state minimamente informate attraverso i canali istituzionali, circa una convenzione che avrà dei risvolti pratici per il personale sanitario e di supporto del predetto Istituto, che subirà un incremento del carico di lavoro dovuto alle nuove degenze”.

“Come sempre – rimarca la Fials – pretendiamo la massima sicurezza per gli operatori dell’Oncologico di Bari e pertanto chiediamo che tutte le figure esterne compreso i pazienti che transiteranno all’interno del predetto nosocomio, vengano sottoposte preventivamente al tampone in maniera tale da scongiurare eventuali possibilità di contagio. Inoltre si chiede una ulteriore e massiccia integrazione dei DPI e soprattutto un incremento delle dotazioni organiche delle degenze che ospiteranno i pazienti beneficiari della convenzione regionale”.

“Al Presidente Emiliano – conclude la Fials – chiediamo riconoscimenti economici aggiuntivi in favore del personale dell’Oncologico di Bari e del De Bellis di Castellana Grotte poiché ambedue le strutture con il loro personale, stanno concretamente fornendo un grosso sostegno alla sanità pugliese”.