Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, in molti si sono lamentati dei bollettini epidemiologici poco trasparenti in quanto forniscono i dati suddividendoli solo per province, senza un dettaglio dei vari Comuni. Sull’argomento torna all’attacco anche il consigliere regionale Mario Conca.

“Da più parti in queste settimane – sottolinea Conca – si è lamentata l’opacità degli aggiornamenti dell’emergenza Covid-19 che hanno complicato la vita alle amministrazioni comunali e ingenerato dubbi e timori nei cittadini. Tanti sono stati i sindaci che hanno denunciato pubblicamente la penuria e la discordanza delle informazioni, ma cosa ci perdete a dare i numeri analitici visto che la tecnologia e la legge lo consentono? La task force ha diramato dati aggregati e ogni Asl, tanto per cambiare, ha fatto come ha voluto (asl di Lecce ad esempio unica ad aver fornito un report con dettaglio su base comunale e singola struttura sanitaria) in barba alla metodologia che sta alla base dell’epidemiologia. Alla faccia del tanto decantato DG10 che in teoria, con il dipartimento di Salute, avrebbe dovuto dare uniformità a procedure e disposizioni, in pratica, invece, nulla ha fatto per evitare il declassamento del SSR (sistema sanitario regionale) a SSP (sistema sanitario provinciale)”.

“Perché nel bollettino pomeridiano non vengono forniti i dati dei positivi e dei quarantenati, comune per comune, come succede nella vicina Basilicata, o in Emilia Romagna? – chiede il consigliere regionale – Sapete che per DPCM, e per disperazione dell’Ager, i sindaci sono tenuti ad attivare un servizio di raccolta rifiuti dedicato per i contagiati? Se non sanno esattamente quanti sono e dove vivono, come potranno allertare il gestore della nettezza urbana? Sapete che ci sono comuni che non hanno applicato le disposizioni mettendo a rischio gli operatori ecologici e la collettività? La task force e i dipartimenti di prevenzione dovrebbero preoccuparsi anche di questo. È dai dettagli e dalla trasparenza che si può valutare l’efficienza e l’efficacia delle azioni messe in campo”.

“È possibile conoscere il dettaglio comunale e provinciale dei tamponi effettuati giornalmente? Dal dato complessivo diramato fino ad oggi non è possibile valutare, ad esempio, né la virtuosità della provincia di Taranto né avere la certezza che la provincia di Foggia è maglia nera – continua -. Che ne posso sapere io cittadino se nella capitanata sono stati fatti più tamponi, in rapporto al numero degli abitanti, che in terra jonica? I numeri non mentono. È possibile fornire con i bollettini quotidiani una base comunale e provinciale della somma dei decessi? È possibile conoscere il numero dei pugliesi in sorveglianza attiva comune per comune, oltre che per provincia e totale complessivo?”.

“Tecnologicamente e legalmente tutto questo è certamente possibile, quella della privacy è solo una scusa. Non si stanno chiedendo nomi, cognomi e civici dei contagiati o quarantenati – conclude Mario Conca – ma una opportuna mappa epidemiologica su base comunale per meglio tenere sotto controllo l’evolversi del contagio, per aiutare i sindaci, per responsabilizzare la cittadinanza e per farli sentire partecipi di una battaglia comune contro un nemico invisibile. Suvvia, basta poco che ci vuole”.