Un mix di rabbia, demagogia, frustrazione, ma anche una parte di motivazioni sensate. In queste ore i social sono pieni zeppi di video denunce postati da liberi professionisti e povera gente di tutta Italia.

Si definiscono italiani di serie B, perché a loro è destinata “la miseria” dei 600 euro previsti dal Governo per il mese di marzo. “Continuano a dirci che siamo sulla stessa barca – tuona una partita iva – ma non remiamo tutti con le stesse risorse. Non parliamo della solita guerra ai politici e alla politica, ma non è più tollerabile che parlamentari, pensionati d’oro, manager delle aziende pubbliche e molte altre categorie, continuino a percepire stipendi e pensioni senza alcuna limitazione, almeno in questo periodo in cui tutti stiamo tirando la cinghia senza sapere con esattezza fin quando dovremo farlo. Il problema non riguarda solo chi non riesce a mangiare. La vita dopo l’emergenza riprenderà”.

Il messaggio è chiaro. “Continuo a ricevere bollette, devo pagare l’affitto di casa e dello studio, preoccupandomi del sostentamento dei miei due collaboratori – incalza un altro professionista -. Troppo facile far pagare il peso di questa emergenza tutto a imprenditori e lavoratori, mentre chi godeva dei propri privilegi continua a farlo senza ritegno. Non ho sentito nessuno proporre misure temporanee per limitare il divario tra il paese che lavora e i soliti intoccabili. Nessuna demagogia, ma qualcuno avrebbe dovuto pensarci per evitare di farci sentire usati come sempre”.