Houston abbiamo un problema, non si conoscono i casi di coronavirus all’interno dello stabilimento Siciliani a Palo del Colle. L’attesa spasmodica, come se avere la certezza del numero cambiasse le cose, sta alimentando psicosi di ogni tipo. Una trentina di amici e conoscenti mi hanno girato un messaggio da film horror, tipico del più intricato dei complotti. Un messaggio non verificato e per questo molto pericoloso.

“Ho appena avuto conferma da un’infermiera, per tramite, che i casi di Siciliani sono 140 e non 40 cm ci volevano far credere, di cui molti asintomatici. Inoltre si sussurra pure che la settimana prossima sarà quella decisiva per capire se Palo diventerà zona rossa”. Il tramite dell’infermiera non sposta di una virgola il concetto. In situazioni di questo tipo i tempi biblici delle istituzioni non coincidono con quelli sperati dagli operai e dall’intera comunità.

Ma quanti sono realmente i casi positivi? Secondo il tg3, secondo alcune fonti più dell’infermiera sono 48 al momento (dato aggiornato a ieri), ma non i 140 del messaggio da allarme sociale. Nessuno può dire ora quanti saranno alla fine.

Palo si interroga, ma nessuno può dare risposte. Questo il diktat ricevuto da chi si sta occupando della questione dal punto di vista sanitario. I tamponi da esaminare sarebbero ancora la metà, ovvero circa 200 rispetto ai 400 annunciati.

L’azienda ha deciso di chiudere nell’attesa di sapere notizie ufficiali, perché nessun altro s’è voluto prendere la briga di farlo. Allo stato attuale sembra che Siciliani stia capendo se ci sono le condizioni per ripartire e quanto tempo ci vorrà per farlo, considerando le restrizioni imposte dai protocolli per la salvaguardia degli oltre mille dipendenti (diretti e dell’indotto) e delle loro famiglie. Gli operai positivi sono in quarantena insieme ai familiari e nella maggior parte dei casi sono asintomatici. Una circostanza che potrebbe aver fatto sfuggire la situazione di mano. Gli unici due operai che sono stati costretti alle cure ospedaliere oggi sono in netta ripresa.