“Quando ci si trova dinanzi ad un’emergenza globale come quella che stiamo vivendo, l’unico modo di affrontarla è mantenere i nervi saldi e predisporre subito un piano operativo per affrontarla nel migliore dei modi. Francamente credo che in tutta questa storia, all’inizio, siano venute meno proprio questi presupposti, tant’è che l’epidemia del coronavirus è esplosa cogliendoci tutti impreparati e, alla fine, chi ne ha sopportato maggiori conseguenze sono stati proprio gli anziani e/o diversamente giovani, che non hanno retto a quest’onda d’urto soprattutto perché, evidentemente, chi era preposto alla loro tutela e salvaguardia si è fatto trovare impreparato ad affrontarla”. Parole di Michele Santeramo, segretario provinciale Ugl Pensionati di Bari, che punta l’attenzione ai focolai scoppiati nelle case di cura per anziani.

“Purtroppo – continua – questo momento di grande difficoltà si è prolungato nel tempo, continuando a registrare soprattutto nel nord Italia, un gran numero di decessi quasi tutti di persone anziane. Certo, molti errori, oggi possiamo dirlo, sono stati commessi soprattutto nelle RSA ove risiedono gli anziani, perché non si è stati utilmente tempestivi nel prendere, da subito dopo l’esplosione del virus, le dovute e necessarie precauzioni per tutelare al massimo persone anziane, soprattutto quelle più a rischio, per effetto di malattie pregresse a loro carico”.

“Come Puglia – sottolinea Santeramo – non siamo fuori da questo fenomeno devastante e, francamente, non si può non affermare che oltre alla fatalità, bisogna dire che ci sono state anche delle colpe dovute, probabilmente, all’aver sottovalutato il mostro invisibile”.

“Quello degli anziani – aggiunge – è un capitolo che nella normalità va costantemente monitorato, perché è convincimento comune che la terza e la quarta età rappresentano il maggiore collettore della nostra società civile che, una volta in pensione, pretende di affacciarsi a questa nuova realtà sociale per continuare a vivere e non a sopravvivere”.

“Le case di riposo o residenze per anziani non devono rappresentare il deposito di chi non serve più nella vita, ma un luogo dove l’anziano deve sentirsi ancora utile alla società e se molte volte capita di trovarsi allocato in quei posti, è perché molti rimangono soli e senza affetti familiari. Ecco perché – sottolinea – non bisogna mai farli sentire soli, ma ancora protagonisti attivi di questa società, attraverso il sostegno morale e psicologico del personale socio sanitario, che ne assume la responsabilità dell’anziano dal momento del suo ingresso nella struttura, e sino alla fine dei suoi giorni”.

“Purtroppo – continua il segretario Ugl Pensionati – il coronavirus ha messo a nudo tutte le carenze strutturali di cui soffrono questi centri residenziali per anziani, facendo emergere, oggi, quello che probabilmente con un po’ di attenzione in più, avrebbero certamente evitato o, quanto meno, ridotto questa “ecatombe epocale” degli anziani, molti dei quali, tra l’altro, morti senza il conforto dei propri familiari, per chi li aveva, e ancora peggio, da soli per chi non aveva parenti”.

“Non può passare inosservato il fatto che questi centri, forse, non sono ancora adeguatamente strutturati e utilizzabili per il massimo sollievo degli anziani ivi ricoverati, perché – rimarca Santeramo – mancano tutti i presupposti necessari per creare isolamenti quando questi si ammalano, in maniera irreversibile, ed evitare non solo di dare dispiaceri agli altri, ma soprattutto di evitare la trasmissione del contagio, come è accaduto in occasione di questa pandemia virale”.

“Questo è, purtroppo, quello che è accaduto all’esplodere del virus epidemico – aggiunge – ed è assolutamente inaccettabile che la malattia epidemiologica entri negli istituti per gli anziani senza la preventiva applicazione di tutti gli strumenti di prevenzione necessari per evitarne il contagio”.

“Noi come federazione UGL pensionati di Bari e provincia – conclude Santeramo – non possiamo rimanere inermi di fronte a questo disastro e dobbiamo insistete, rivolgendoci a gran voce agli organi istituzionali, sanitari e politici, della Regione Puglia, affinché vengano poste in essere tutte le misure necessarie, oggi, per arginare al massimo questo dilagante fenomeno pandemico, e in futuro per prevenire ed evitare il diffondersi di eventuali altre epidemie che, certamente, non ci auguriamo fino a quando il sistema Sanità Puglia, non raggiungerà i livelli standard necessari per tutelare la salute pubblica”.