“Siccome siete più bravi di noi vi portiamo le chiavi dei nostri locali”. Il post troneggia sulla bacheca di Antonio Decaro e ha già raccolto diverse condivisioni. Freme il fronte dei titolari di attività nel campo della ristorazione, in chiusura forzata per la pandemia.

“Per il bene di tutta la categoria stiamo lottando sino all’ultimo respiro. Il 28 Aprile alle 21 accenderemo le insegne dei nostri locali come simbolo di rinascita, ma il giorno successivo andremo da Antonio Decaro a consegnare le chiavi dei nostri locali. Risorgi Italia. Tutti uniti”.

Contrariamente alle aspettative, il punto non è tanto riaprire velocemente, cosa comunque sempre più urgente per la sopravvivenza delle imprese, quanto invece la sicurezza per dipendenti e avventori una volta dichiarata la fine delle restrizioni. Nei giorni scorsi ha fatto discutere il tavolo anti-covid proposto da un designer pugliese.

“Farci aprire in queste condizioni vuol dire farci morire – si legge – bisogna capire e studiare in che modo possiamo aprire, ma in condizioni sostenibili. Per fare questo gli organi competenti devono farci parlare, perché siamo noi imprese il cuore del paese, siamo noi che lavoriamo 14/16 ore al giorno. Se questo non accade entro il 28, il giorno 29 consegneremo le chiavi”.