“Il nero non sfina ai tempi del coronavirus2, non c’è nessun decreto governativo che possa farci niente. Diversi estetiste e parrucchieri continuano ad esercitare normalmente la propria professione in casa (a nero), nonostante la legge lo vieti. Ieri, una di questi, è stata denunciata da Carabinieri e Polizia Locale di Carapelle, in provincia di Foggia, dopo essere stata sorpresa fuori dall’abitazione di una sua cliente.

Probabilmente qualcuno avrà anche beneficiato nei mesi precedenti dei sussidi economici (reddito di cittadinanza, disoccupazione, ecc.) messi a disposizione dello Stato. Così come altri lavoratori, si stanno lamentando da giorni della pochezza del bonus da 600 euro destinato agli autonomi per far fronte all’emergenza.

“La mia bacheca è inondata di lavoratori frustrati, che si lamentano o hanno da ridire dei miseri 600 euro che lo stato per pietà dà a noi datori di lavoro. Se avete fegato, ma penso di no, provate voi, ad aprire una partita Iva. Sappiate però che, dal momento in cui la aprite, non potrete più godere delle ferie pagate, delle tredicesime retribuite, delle malattie, delle maternità e dei congedi parentali”.

Inizia così lo sfogo pubblicato su Facebook da Claudio Abbrescia, titolare di un salone estetico in viale Salandra a Bari. “Se avete la febbre a 40 o la dissenteria o la nausea o la cervicale non potrete mandare il certificato medico – si legge -. Se avete figli, molto probabilmente non potete andare alle loro recite, non riuscirete a prenderli prima da scuola se non stanno bene e dovrete delegare qualcuno, probabilmente vi perderete i loro progressi, perché dovrete assumere una baby-sitter che si occuperà di loro mentre voi sarete costretti a dover fronteggiare, oltre al vostro lavoro, banche, fornitori, dipendenti, agenzia delle entrate, commercialisti, consulenti, Asl, Equitalia, ispettorato del lavoro”.

“Se avete fegato dovrete fronteggiare tutto questo mantenendo la lucidità e il sangue freddo, non dovete avere l’ansia e dovete essere lucidi e sorridenti, perché la vostra clientela deve vivere nel benessere e i vostri dipendenti nel paradiso nelle motivazioni per dare il meglio di loro – dichiara ancora la donna -. Dovete chiudere la serranda dopo le vostre amate 12, 13 o 15 ore di lavoro e tornare a casa, dedicarvi alla famiglia, ai figli, magari ritagliarvi del tempo per gli amici, la palestra, se ve ne rimane. Dovete andare a dormire e dovete pensare alle scadenze fiscali, gli F24 e gli anticipi Iva. Le tasse, i rid bancari e gli assegni da coprire”.

“E se non siete abbastanza bravi da gestire il denaro probabilmente vi ritroverete senza una copertura bancaria e dovrete inventare, reinventarvi e lavorare il doppio. Se non il triplo – conclude -. Vi è passata la voglia? A noi no, perché a differenza vostra non ci lamentiamo, noi il fegato ce l’abbiamo”.