Il coordinatore della RSU Domenico Losacco ha inviato una lettera al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e a Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento Promozione Salute, per sottolineare “l’urgente necessità di disporre i tamponi rino-faringei per tutto il personale dell’Oncologico di Bari in analogia a quanto sapientemente disposto dalla A.O.U. Policlinico di Bari”.

“È bene rammentare l’importanza vitale che ha uno screening approfondito come quello del tampone per il personale che quotidianamente presta la propria opera professionale nei confronti di pazienti che lottano contro il cancro e che per la particolarità della loro patologia sono molto più fragili rispetto ad altri pazienti – si legge nella nota -. Oggi l’Oncologico di Bari è un’eccellenza conclamata a tutti gli effetti ed è un punto di riferimento onco-ematologico di primissimo livello: i viaggi della speranza al Nord diminuiscono, tanti cittadini pugliesi ripongono la loro fiducia in questo Ente ed è per questo che il personale necessita di una tutela di primissimo livello come il tampone rino-faringeo”.

“Pur apprezzando lo sforzo della Direzione Strategica dell’IRCCS Giovanni Paolo II che ha proposto un test sierologico correlato alla ricerca scientifica CoVid-19, questa R.S.U. esprime  insoddisfazione poiché la via maestra per garantire condizioni di lavoro sicure per gli operatori e per i pazienti che si rivolgono alla nostra struttura, è SOLO ed UNICAMENTE il TAMPONE PER TUTTI I DIPENDENTI – dichiara Losacco -. È imminente l’avvio della FASE 2 ed il cancro purtroppo continua subdolamente a mietere vittime: noi dipendenti dell’Oncologico di Bari, PRETENDIAMO DI LAVORARE IN SICUREZZA, PRETENDIAMO I TAMPONI RNO-FARINGEI”.

“Non c’è nulla di eroico nello svolgere il proprio lavoro con professionalità ed abnegazione, non pretendiamo medaglie al valore, pretendiamo solo di poter lavorare in sicurezza – conclude -. Pretendiamo che la politica si ricordi dell’IRCCS Giovanni Paolo II di Bari come l’eccellenza nel campo oncologico, come un luogo di speranza per chi lotta contro una patologia subdola, come un luogo nel quale tutto il personale dipendente ogni giorno e soprattutto in piena emergenza CoVid-19, garantisce l’eccellenza in campo medico, assistenziale e diagnostico”.