“Il contagio del dirigente medico endoscopista dell’IRCCS Giovanni Paolo II, diagnosticato due giorni fa, dimostra come i pronto soccorso promiscui sono un micidiale vettore del virus”. In una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mario Conca, scrive tutta la sua disapprovazione in merito alle falle nelle misure di sicurezza messe in atto da alcuni ospedali, soprattutto nei nosocomi dove sono in cura i malati oncologici. Nel frattempo il paziente risultato positivo, ricoverato all’oncologico, è stato trasferito al Miulli di Acquaviva

“Non essere intervenuti immediatamente con tamponi a tappeto, ha fatto sì che il degente della chirurgia generale risultato positivo – continua -, abbia verosimilmente veicolato nell’ospedale il Covid19. Si è acceso un focolaio? Dove stanno i pompieri armati di tamponi?”

“Non si può rischiare di infettare l’intera struttura, i tumori non vanno in quarantena. I pazienti oncologici – aggiunge Conca – hanno difese immunitarie fortemente debilitate per via dei cicli di terapie a cui si sottopongono e va preservata la loro incolumità”.

“Vanno fatti immediatamente i tamponi a tutti coloro che hanno a che fare con l’ospedale Hub per la Puglia per cercare di circoscrivere e debellare il contagio prima che sia troppo tardi. L’ideale sarebbe sottoporre a tampone tutti i pazienti che si ricoverano, e che sono ricoverati, il nemico Covid19 è invisibile e subdolo”.

“Emiliano ha dichiarato che con l’ausilio dei due istituti zooprofilattici potremmo fare 2000 tamponi al giorno. Perché ieri ne abbiamo fatti solo 466 e nei giorni scorsi ancora meno? I positivi asintomatici sono i vettori più contagiosi, se non li individuiamo subito mettiamo ancora più a rischio l’assistenza per tutti. Non si può rischiare di rallentare l’operatività dell’Istituto a carattere scientifico, si agisca ad horas per non falcidiare il personale sanitario, la sanità la fanno soprattutto le persone”.

“Sono giorni che chiedo, invano, di mettere in sicurezza il sistema sanitario regionale optando per strutture dedicate ed esclusive per contenere il contagio. In verità lo dice anche l’organizzazione mondiale della sanità e l’hanno capito anche in Lombardia, Toscana ed EmiliaRomagna. L’ospedale Militare di Bari sarebbe stato l’ideale vista la sua grandezza e perimetrazione, si può fare? Ci sarebbe Monte Laureto a Putignano immerso nel verde e lontano da tutto. Il sanatorio D’avanzo a Foggia potrebbe diventare più centrale nel piano d’emergenza. Ci sono poi il Fallacara a Triggiano, il Sarcone a Terlizzi, l’ex ospedale di Mottola già previsto per post acuzie, il Ninetto Melli di San Pietro Vernotico e un’altra decina di PTA o ex ospedali in giro per la Puglia. Ovviamente ci sarebbe pure un capannone di 6 mila metri alla Fiera del Levante oppure gli ospedali da campo ABC, etc…ma loro adorano la promiscuità, Policlinici di Bari e Foggia docent”.

“Se le soluzioni sopra non sono di gradimento della #TaskForce regionale, si potrebbe scegliere un ospedale a provincia e farlo diventare Covid19 nella sua interezza spostando tutte le altre emergenze negli altri nosocomi per evitare i pericolosi vasi comunicanti. Ovviamente in tutti gli ospedali devono essere usati i dispositivi di protezione individuali idonei altrimenti non serve a nulla, visto che i positivi asintomatici non ce l’hanno scritto in fronte e nessuno di noi può definirsi immune”.