Antonio Maghernino, medico 59enne di continuità assistenziale in servizio a Torremaggiore (Foggia), è morto a causa del coronavirus nella Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo dove era ricoverato.

L’Italia registra finora 34 morti tra gli operatori sanitari, di cui 18 medici di medicina generale. Maghernino è la prima vittima pugliese.

“I medici di famiglia e di continuità assistenziale seguitano infatti a combattere l’epidemia a mani nude, senza alcuna tutela, senza i dispositivi di protezione indispensabili – si legge nel comunicato della Fimmg Puglia -. Nella nostra regione continuano ad essere drammaticamente insufficienti anche i dispositivi messi a disposizione delle guardie mediche. E pure i medici del 118 lamentano una dotazione di presidi di protezione individuale non sempre idonei e conformi alle prescrizioni dell’Istituto superiore di sanità”.

“I medici di famiglia hanno ampliato le ore di reperibilità telefonica, hanno attivato la possibilità di essere raggiunti dai pazienti tramite video chiamate, messaggistica Whatsapp o altre piattaforme telematiche già presenti sui sistemi gestionali della medicina generale – continua la nota -. Ma in alcuni casi il contatto con il paziente è indispensabile per offrire assistenza, soprattutto nel momento in cui l’attività ordinaria degli ambulatori è stata sospesa dalle ASL. Inoltre, dato che oltre il 50% dei pazienti Covid-19 vengono assistiti a domicilio, il ruolo dei medici di famiglia e di continuità assistenziale è fondamentale proprio per combattere l’epidemia. La battaglia contro il coronavirus si vince sul territorio, trattando a domicilio in modo adeguato i casi meno gravi, in modo da evitare che peggiorino e vadano ad intasare le strutture ospedaliere”.

“Apprezzo particolarmente atti di solidarietà come quello del Sindaco di Napoli De Magistris che ha donato mascherine ffp2 ai medici di famiglia napoletani – commenta Filippo Anelli, Presidente Fnomceo e Presidente Fimmg Bari -. Credo che siano gesti importanti anche sul piano simbolico, perché fanno comprendere come la medicina del territorio giochi un ruolo fondamentale inanellare e combattere l’epidemia e necessiti quindi di un’adeguata tutela”.

“Diventa strategico un modello operativo del territorio non solo nella fase pandemica, ma anche in quella successiva, onde evitare reinfezioni e quindi nuovi focolai – dichiara Donato Monopoli, Segretario Fimmg Puglia. Tutti i medici di medicina generale si stanno impegnando nel contenimento del contagio, monitorando a distanza i soggetti in quarantena e garantendo il miglior sostegno assistenziale possibile ai pazienti. Ma se vogliamo vincere il Covid-19 serve un’attenzione al territorio che finora è mancata”.