“Siamo in estrema difficoltà e lo si deduce da una serie di elementi portati all’attenzione di tutti grazie al lavoro encomiabile dalla stampa. Come è anche lodevole l’impresa che stanno svolgendo gli infermieri, in ambito ospedaliero, emergenza/urgenza e all’interno dei servizi indispensabili di attività domiciliare”. A parlare è Saverio Andreula, presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche di Bari.

“Siamo in grossa sofferenza – sottolinea Andreula – prevalentemente a causa della mancanza di dispositivi di protezione individuali. Ormai non c’è più un riscontro oggettivo di garanzia riguardo all’obbligo di forniture del dpi. Sta accadendo che, a scorte esaurite, vengono forniti dispositivi non a norma e non adatti al rischio biologico”.

“Anche nelle aree Covid 19 non ci siano i dispositivi di protezione a norme. Invito tutti i colleghi a protestare in tal caso e a chiedere che sia data una disposizione di servizio scritta che evidenzi la mancata fornitura di dpi a norma. Voglio ricordare – aggiunge – che il rispetto delle normative sono di natura penale, e per questo motivo abbiamo presentato un esposto alla Procura della repubblica e agli organi della sanità con richiesta di forniture ai dipendenti materiale idoneo”.

Andreula è a favore della somministrazione del tampone a tutti coloro i quali sono impegnati nelle attività professionali. “È indubbio che ormai è opinione diffusa che sia necessario farli. Ci sono troppi asintomatici tra professionisti e infermieri che possono diventare pericolo di contaminazione. Non farli è un delitto. È inutile che la regione dica che non ci sia un evidenza scientifica, nonostante sia stata dichiarata da tutti. Ci si preoccupi di individuare la forma migliore, ma si devono fare”.

“State a casa, lasciateci lavorare affinché possiamo arrivare prima a un risultato. La vita delle persone – conclude il presidente dell’Opi – è nelle mani di infermieri e medici, ma c’è tanta responsabilità nelle amministrazioni della sanità per questo chiediamo maggiore chiarezza”.