Per placare e contenere l’emergenza sanitaria del coronavirus molti comuni italiani hanno deciso di attuare alcune drastiche decisioni nei confronti della propria cittadinanza. L’hashtag #Restateacasa, diventato in poco tempo virale, è il simbolo della campagna di sensibilizzazione portata avanti dal governo e dall’Oms: la chiusura della scuola e delle università però non basta, serve la collaborazione da parte di tutti nell’evitare il più possibile assembramenti di gente in luoghi pubblici.

Lizzanello, piccolo comune in provincia di Lecce da circa 12mila abitanti, ha deciso di attuare una forte campagna di sensibilizzazione per contenere il diffondersi del COVID-19. Come si può vedere nel video, una pattuglie della Polizia Locale questa mattina, con annesso auto parlante, ha inoltrato per le strade del paesino salentino il messaggio e la richiesta del sindaco Fulvio Pedone.

“Si invita la cittadinanza a restare in casa e ad uscire solo per approvvigionamento alimentare o farmaceutico, nel rispetto delle norme anti-contagio, con mascherine per proteggersi bocca e naso, mantenendo la distanza di un metro. Anziani e bambini non devono uscire assolutamente, i bambini non devono stare con i nonni. Se qualcuno ha sintomi influenzali, deve rimanere a casa e non deve recarsi in ospedale. Chi proviene dalle zone rosse o sospetta di essere a rischio, si mette in quarantena fiduciaria e lo stesso vale per i suoi componenti famigliari”.

“In questi giorni dobbiamo dimostrare di essere una comunità responsabile e solidale. I provvedimenti restrittivi del governo riguardano ciascuno di noi, non solo gli altri, ma soprattutto ciascuno di noi – scrive il sindaco sulla pagina Facebook del Comune -. Ho ricevuto diverse sollecitazioni da parte di cittadini arrabbiati che mi segnalavano la presenza sul territorio di persone arrivate dalla Lombardia e che giravano, senza precauzioni, per Lizzanello e Merine”.

“Ciascuno di noi, in questi giorni, deve vivere come se il virus ce lo avesse e non vuole contagiare i propri cari, i propri figli o gli anziani genitori – continua il primo cittadino -.
Ciascuno di noi, senza imbarazzi, deve attenersi alle norme comportamentali che ha diffuso l’Organizzazione Mondiale della Sanità e che tutti noi conosciamo. Sono quelle le uniche armi che abbiamo contro il virus. Se i nostri figli non possono andare a scuola, allora non devono uscire. Non voglio vederli giocare in villa, nei bar o nelle ludoteche. A maggior ragione in questi giorni a casa devono restare le persone anziane”.

“Invito tutte le associazioni, i partiti, gli enti, anche ecclesiastici, a rinviare ogni iniziativa o festeggiamento che comporti assembramenti e dove non possono essere garantite le minime distanze di sicurezza – conclude Pedone -. Gli assembramenti sono stati vietati perché sono molto pericolosi. Non usciamo con tutta la famiglia per fare la spesa, andiamoci da soli, entrando nei locali senza creare affollamenti, oppure utilizziamo i servizi a domicilio che i nostri commercianti stanno lodevolmente organizzando Scrivo questo perché, purtroppo, la situazione è destinata a peggiorare e la sconfitta del virus dipende dal comportamento responsabile di ciascuno di noi. Serve consapevolezza e severità, non rabbia contro chi verrà infettato per primo. Dimostriamo di essere una comunità responsabile e unita, soprattutto nelle difficoltà”.