I consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Paolo Campo, Enzo Colonna, Mario Conca, Francesca Franzoso, Gianni Liviano, Peppino Longo, Donato Pentassuglia e Domenico Santorsola hanno inoltrato una richiesta al Governo nazionale per intervenire prontamente e contenere l’emergenza del coronavirus nella Regione Puglia.

“C’è bisogno di misure severissime, prima che sia troppo tardi. E per questo abbiamo rivolto sei richieste al Governo nazionale per altrettante misure chiare e rigide – si legge sul comunicato -. È noto, infatti, che il contenimento più rigoroso va applicato nelle regioni relativamente poco colpite dal virus, ancor più che in quelle ove ormai il focolaio è in piena espansione”.

“Le uniche misure la cui efficacia è provata nel diminuire sia l’entità del numero giornaliero di infetti che il picco massimo raggiunto sono quelle di contenimento sociale, cioè tutte le misure che diminuiscono il numero di contatti giornalieri tra le persone – affermano i consiglieri regionali -. Ma queste misure perdono efficacia man mano che il tempo trascorre dall’accendersi di un nuovo focolaio epidemico. Guardando alla Puglia e alle regioni relativamente indenni, è vitale diluire nel tempo i contagi per meglio gestire i malati e per consentire dislocazioni tra regioni confinanti. È perciò necessario che le misure più rigorose siano prese nelle regioni come la Puglia dove l’epidemia è appena iniziata, ancor più che nelle regioni ove essa è già in stadio avanzato. Se non saranno immediatamente presi i provvedimenti più rigidi in termini di contenimento e comunicazione del rischio nelle regioni ancora relativamente immuni, la scala del disastro sanitario che ne conseguirà sarà molto probabilmente di un ordine di grandezza superiore a quanto a oggi si osserva, soprattutto in quelle regioni con pochissimi posti disponibili in terapia intensiva”.

“Per questi motivi – prosegue il comunicato –, abbiamo rivolto al Governo nazionale l’adozione di un provvedimento che faccia conseguire i seguenti risultati: 1. Isolare (dichiarare zona rossa, con la normativa connessa) i comuni ove si osservino casi; 2. Coordinare lo scambio di malati e medici, ove necessario, con le regioni confinanti; 3. Controllare tutti i passeggeri in arrivo presso aeroporti, stazioni ferroviarie ecc., provenienti da zona rossa, con la possibilità di imporre loro la quarantena obbligatoria; 4. Controllare l’arrivo di auto da regioni in zona rossa attraverso i caselli autostradali e possibilità di imporre quarantena a questi passeggeri; 5. Derogare alle norme di finanza pubblica per effettuare le spese sanitarie necessarie e indifferibili; 6. Sostenere il mondo del lavoro e delle imprese attraverso la sospensione dei tributi e del pagamento mutui”.