“Gravi violazioni delle più elementari norme in materia di tutela del personale Seu 118 impegnato nelle attività di competenza ed esposti, per attività di servizio, al contagio biologico da Covid-19”. Il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Bari, Saverio Andreula, con una segnalazione rivolta agli organi competenti ancora una volta denuncia l’inadempienza per quanto riguarda la tutela dei lavoratori dall’infezione da Coronavirus.

“Le procedure di vestizione/svestizione e decontaminazione sono gravemente disattese sia nella formazione teorica ma soprattutto nella pratica. La formazione e l’addestramento dei lavoratori riguardo l’uso dei D.P.I. sono disattese – scrive Andreula -. Inoltre è un argomento di rilevanza la distribuzione in questo periodo in sostituzione delle precedenti, a norma, di tute che non hanno nessuna attinenza rilevanza nella protezione del personale per il contagio biologico poiché hanno chiaramente riportato nella loro scheda tecnica: prodotto per protezione da liquidi e particelle (Kleenguard A40). Incredibile ma vero è la distribuzione di mascherine facciali (Zekler 1302vFFPE.NRD) la cui scheda tecnica dice che il prodotto deve essere impiegato nell’industria tessile, mineraria, edile, lavorazione del ferro e dell’acciaio, industria automobilistica, lavorazione del legno, attività agricole ed ortofrutticole, industria alimentare. E inoltre viene specificato che questo tipo di mascherine non devono essere usate qualora la concentrazione di ossigeno è inferiore al 17%, le sostanze contaminanti o la loro concentrazione sono sconosciute o particolarmente pericolose per la salute o la vita dell’operatore”.

“Vi è anche la scarsità di approvvigionamento di soluzione finalizzata alla decontaminazione
a seguito delle procedure di svestizione. Nelle procedure – continua il presidente dell’OPI – è prevista anche la decontaminazione con apposita soluzione finalizzata all’abbattimento dell’infettante. La sua scarsità pregiudica l’intera procedura. Inoltre c’è assenza di indicazioni circa gli spazi idonei per ottemperare ad una corretta procedura di vestizione. Si accettano informazioni “di corridoio” sulle procedure da adottare. Si reperiscono informazioni sulla sanificazione dei mezzi e spazi dedicati alla svestizione del personale potenzialmente contaminato presso il Coordinamento 118 solo presso la sede di Noicattaro”.

“Ulteriori argomenti di approfondimento e analisi – sottolinea Andreula -, a tal riguardo, vanno declinate nella considerazione che l’ambulanza dedicata ai trasporti di pazienti sospetti e non sospetti da Covid 19 è spesso impegnata; i mezzi del 118 che sopperiscono all’assenza dell’ambulanza dedicata spesso sono lontani da Noicattaro e la per la sanificazione della stessa sono costretti talvolta a spostarsi per diverse decine di chilometri considerando le dimensioni del 118 barese; un intervento per urgente malessere in paziente anche con sospetto di infezione da coronavirus non può attendere un’unica ambulanza dedicata che, seppur utile, risulta allo stato insufficiente così come la stazione di decontaminazione/svestizione”.

“Nella certezza di aver documentato incongruenze, inefficienze, violazioni di legge in materia di sicurezza dei lavoratori, sprechi e sperperi con acquisto e fornitura di materiale inutile e dannoso,- conclude Saverio Andreula – si invitano gli organi competenti a intervenire urgentemente e risolutamente”.