L’emergenza legata al coronavirus ha improvvisamente acceso i riflettori sui dispositivi di protezione individuale; divenute rapidamente difficili da trovare, intorno alle mascherine si è concentrata l’attenzione di mass media, ma soprattutto dei lavoratori, in particolare nei settori legati alla sanità, siano essi medici, infermieri, ausiliari e addetti alle pulizie, solo per citare alcune categorie.

Nei giorni scorsi FLP Sanità Privata e Fials hanno inviato una comunicazione urgente, tra gli altri, all’amministratore unico di Sanitaservice Asl Ba, Fabrizio D’Addario: “Considerato che il personale dipendente – si legge – non risulta ancora essere dotato di idonei DPI, sono a richiedere l’immediato acquisto di mascherine FFP2 e FFP3 nella misura non inferiore a 800 pezzi al giorno (conteggiando ogni singolo dipendente) e moltiplicandolo per tutti i giorni lavorativi, trattandosi di materiale monouso che dovrà essere correttamente smaltito dopo il suo utilizzo giornaliero”.

Circa la dovuta fornitura dei dpi, i sindacati chiedono che venga fatta chiarezza: “L’azienda che si occupa della sicurezza sul lavoro – spiega Luciano Casadibari, segretario provinciale FLP Sanità Privata – ha inviato una mail a D’Addario in cui dice che i dpi vanno indossati all’interno della struttura sanitaria solo in presenza di un caso sospetto, confermato lieve o confermato grave”.

“Peccato però – aggiunge – che le direzioni sanitarie degli ospedali hanno predisposto che guanti e mascherine debbano essere indossati dai parenti che si recano in visita ai pazienti. A questo punto non capiamo, loro sì e chi ci lavora no. I lavoratori Sanitaservice non sanno più come comportarsi per svolgere le dovute pulizie. Il nostro invito, naturalmente, è quello a non farsi prendere dal panico, ma a informarsi e informare correttamente sulla emergenza e tutto quello che essa comporta”.