“Si tratta di una ragazza di 32 anni, venuta una prima volta in Pronto Soccorso solamente con febbre e la seconda volta anche con disturbi respiratori; è stata ricoverata in pneumologia. Risultata positiva al test, è stata intubata e trasferita a Pavia. Da quel momento si è scatenato il delirio”. A parlare è una dottoressa pugliese, trasferita da Altamura e in servizio all’ospedale di Cremona. Racconta con voce stremata la notte appena trascorsa. Le notizie delle ultime ore parlano di due vittime e 32 contagi tra Lombardia e Veneto.

“Hanno chiuso l’ospedale di Codogno – ci dice – da lì ne sono arrivati moltissimi da noi, tra cui quelli che sono venuti a contatto col 38enne di cui tanto si è scritto, il primo paziente di cui si è avuta notizia. Sistemati in un reparto apposito, sono stati tutti sottoposti a tampone. Ancora non si sanno bene tutti i contatti che questa 32enne abbia avuto, tre medici che hanno avuto a che fare con lei sono stati posti in quarantena, oltre a 5-6 infermieri e gli Oss”.

“Con queste assenze obbligate, stanno arrivando i rinforzi dagli altri reparti, perché la situazione è complicata. La cosa veramente importate in questo momento – conclude – è non affollare i Pronto Soccorso, se non per i casi più gravi. Molto meglio chiamare il numero unico per le emergenze 112 (non ancora attivo in tutta Italia, ndr) o il numero 1500 del Ministero della Salute”.

In Puglia, intanto, mentre è fissata per la prossima settimana una riunione della task force regionale, la cronaca registra grande apprensione, tra l’allerta scattata all’ospedale Di Venere, a Bari, alla stazione ferroviaria di Lecce, coi passeggeri del Frecciargento arrivato da Roma bloccati a bordo un’ora e mezza per i controlli dopo una segnazione, e per la donna sotto osservazione in isolamento al Perrino di Brindisi.