“Siamo veramente a un punto nodale, ci sono innovazioni tecnologiche a disposizione dei radiologi molto più importanti di prima, la mammografia si è evoluta con la tomosintesi, ma soprattutto ci sono percorsi diagnostici a disposizione di tutti”. Il professor Vincenzo Lattanzio, senologo che non ha bisogno di presentazioni, fa un po’ il punto sullo stato attuale per quanto riguarda il cancro al seno.

L’occasione, neanche a dirlo, è la serata a tema organizzata dal Laboratorio di Idee Il Faro nei saloni del Circolo Unione di Gioia del Colle, intitolata appunto “Il tumore della mammella: lo stato dell’arte nella diagnosi e prevenzione”.

“A chi pensa di intraprendere un percorso diagnostico – spiega il professore – dico di dedicare un’ora all’anno solo per se stessa, questa è la chiave di tutto. Le linee guida internazionali suggeriscono di eseguire la mammografia dai 40 anni in su, con una cadenza annuale. Si può iniziare anche dai 30 anni, con visita clinica ed ecografia”.

Di contro, il problema resta sempre quello di poter fare prevenzione senza dover aspettare tempi biblici: “Molte più donne, oggi, sono sensibilizzate rispetto a prima, questo si ripercuote sulle strutture, che hanno bisogno di mezzi, di un esercito di medici e paramedici adeguato alle situazioni. Fare buona politica significa fare promesse e poi mantenerle”.