Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non ciò che trova. Siamo sul vecchio tracciato della strada statale 96, qualche chilometro fuori da Palo del Colle. È da qui che inizia il nostro viaggio in compagnia dell’ex consigliere comunale Antonio Amendolara. Il primo intoppo è un cantiere stradale tutt’altro che a prova di errore.

Soprattutto di notte, complice la scarsa illuminazione, il rischio di finire dentro i lavori, delimitati solo da una retina di plastica è altissimo,

Al contrario, per gli automobilisti che escono da Palo del Colle c’è persino l’imbarazzo della scelta. Arrivato al punto incriminato, l’automobilista può andare a destra, come dice il cartello o svoltare pericolosamente a sinistra. In questo caso, però, la strada la deve conoscere bene. Manca il segnale, sebbene noi stessi ne abbiamo trovato uno steso a terra: “Se proprio l’Anas non vuole mettere questi benedetti cartelli – lancia la provocazione l’ex consigliere comunale Antonio Amendolara – provvediamo noi con una colletta e la dicitura gentilmente offerto dai cittadini di Palo“.

Eppure si tratta di un appalto da 100 milioni di euro. Il problema è nato col nuovo tracciato della statale 96. Se per andare a Matera è giusto seguire la nuova strada, per dirigersi a Palo del Colle sul vecchio tracciato della statale si trovano non pochi problemi. Non esiste un cartello che indichi il nome del paese. Dopo alcuni chilometri da Moduno, seguendo per Bitetto, si trova l’indicazione “Palo del colle zona industriale”, messa proprio dopo una protesta di Amendolara. Siamo ormai in curva e sulla successiva rotatoria il discorso non cambia. Che quella strada porti al centro del paese famoso per i taralli e il campanile alto alto non c’è scritto da nessuna parte. A metà del tracciato spunta la segnaletica provvisoria di colore giallo. Niente di niente, neppure a destra l’automobilista trova indicazioni per la zona artigianale.

“Il nostro territorio è stato espropriato di 25 ettari – fa notare l’ex consigliere Amendolara – che non sono pochi, ma con la nuova viabilità Palo è praticamente scomparsa. Prima si aveva come riferimento il campanile, che ora non si vede proprio perché sparisce sotto il nuovo tracciato della statale che a Palo ci arriva, ma facendo un giro più lungo ed entrando dall’estrema periferia, nelle vicinanze del supermercato Eurospin”. Utilità e identità. Insomma, in questo caso una questione di campanile nel vero senso della parola.