A differenza della Procura di Milano che ha deciso di archiviare le indagini sull’ex giudice del Consiglio di Stato, la Procura di Bari vuole vederci chiaro e ha inviato la notifica di chiusura delle indagini a Francesco Bellomo, accusato di maltrattamenti nei confronti di tre delle sue ex borsiste e di una ricercatrice della sua scuola di magistratura.

Le indagini sono partite dalle denunce nei confronti di Bellomo che avrebbe imposto alle sue allieve un particolare dress code (tacchi a spillo e minigonna) e dopo la denuncia di estorsione nei confronti di una corsista che sarebbe stata costretta a lasciare il lavoro per una emittente locale.

L’avviso di chiusura delle indagini è stato notificato anche all’avvocato barese Andrea Irno Consalvo che all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di organizzatore dei corsi nella scuola. L’avvocato è stato accusato di aver fornito false informazioni al pm tacendo sui rapporti tra Bellomo e le sue corsiste.

Il procuratore aggiunto Roberto Rossi e la pm Iolanda Daniela Chimienti contestano a Bellomo anche i reati di calunnia e minaccia nei confronti dell’attuale premier Giuseppe Conte e di Concetta Plantamura, rispettivamente ex presidente ed ex componente della commissione disciplinare che si pronunciò nel 2017 su Bellomo, sottoposto a procedimento disciplinare.

Oltre ad aver trascorso 20 giorni ai domiciliari, Bellomo è ancora interdetto dall’attività di insegnamento. Rispetto alla Procura di Milano che ha deciso di archiviare le indagini riguardo il presunto comportamento di Bellomo nei confronti di altre sue corsiste nella sua scuola in Lombardia, la Procura di Bari invece ha deciso di contestare a Bellomo anche i reati originariamente ipotizzati, attenuati in precedenza dal Tribunale del Riesame.