Felice Basile è un imprenditore di Altamura che durante la crisi economica è stato costretto a chiudere la sua azienda. Le sue accuse sono rivolte a due banche cittadine che, nonostante 30 anni di rapporti, lo hanno ostacolato nel momento del bisogno. Oltre a non avere un lavoro, Felice e la sua famiglia ora sono senza una casa, messa all’asta dal recupero crediti.

Dopo aver denunciato ciò che gli è capitato alla Banca d’Italia, alla Procura di Bari e anche all’ex presidente del consiglio Renzi, Felice ha deciso di scrivere una lettera al presidente Conte, sperando sia realmente l’avvocato degli italiani.

 

La LETTERA APERTA al PRESIDENTE del CONSIGLIO da parte di Felice Basile.

Ill.mo Presidente Avv. Giuseppe Conte,
mi permetto di inviarLe questa mia missiva solo perché ha più volte dichiarato pubblicamente che sarà l’avvocato degli Italiani. In data 12 febbraio e 28 settembre 2015, scrissi all’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi (senza alcun riscontro) per denunciare una triste storia che nel 2013 ha travolto la mia attività lavorativa e la mia famiglia.

Il sottoscritto Felice Basile titolare di una Ditta Individuale, poi cessata a seguito di una triste vicenda, è stato costretto a denunciare degli abusi subiti dalle due banche di fiducia, le quali sono state favorite da un sistema giudiziario lacunoso che spesso non garantisce ai propri cittadini quei diritti sanciti dalla Costituzione e regolati dalle norme del codice civile e penale.

In un periodo di crisi devastante che ha colpito il paese (anziché avere sostegno dalle due banche a cui mi univano quasi trenta anni di rapporti di credito impeccabili), sono stato travolto da azioni di revoca brutale e ingiustificate di tutte le linee di credito con la messa a sofferenza delle posizioni nella centrale rischi della Banca D’Italia e addirittura colpito da una assurda e ingiustificata istanza di fallimento.

Tutto ciò è avvenuto senza tener conto che la Ditta Basile avesse un patrimonio consolidato, credito garantito da ipoteche volontarie e nel “dossier approfondito Cerved”, nessuna azione esecutiva di altri creditori, totale assenza di protesti, di “pregiudizievoli di conservatoria”, mancanza di segnalazioni di “rilevanza storica dei fenomeni di insolvibilità” e/o di segnalazioni rilevanti per la valutazione dell’impresa, peraltro attiva. La Ditta Basile (contrariamente da quanto affermato da una delle due banche sulla stampa) può dimostrare che si è resa sempre disponibile per il rientro delle posizioni debitorie e non si è mai sottratta alle proprie responsabilità creditizie; ribadisce che vuole onorare gli impegni presi (come ha sempre fatto in trent’anni di attività lavorativa autonoma) e non permetterà che il credito venga estorto in maniera criminale (come sta avvenendo) e con modalità “apparentemente legittime”, che offendono le norme che regolano il codice civile e penale.

A causa di azioni perpetrate dalle due banche, in qualità di imprenditore sono stato privato del diritto di esercitare la propria attività lavorativa e come persona di essere stato e di “essere vittima” di fatti di reato lesivi del patrimonio e della libertà morale, in quanto non mi è stato permesso di adempiere agli obblighi assunti, con la conseguenza che tutto il patrimonio immobiliare è stato mandato illegittimamente all’asta.

Le misure legislative emanati dal Governo Renzi a favore delle banche tra cui: Il Decreto-Legge 27 giugno 2015 n°83, coordinato con la legge di conversione 6 agosto 2015, n°132, recante: “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria”; la Legge 08 Aprile 2016, n°49 di conversione del Decreto Legge n°18, che ha previsto il rilascio della garanzia statale-GACS “GARANZIA CARTOLARIZZAZIONE SOFFERENZA” in favore delle banche; il Decreto-Legge del 03 maggio 2016 n°59 (denominato “Disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonchè a favore degli investitori in banche in liquidazione), convertito con modificazioni dalla Legge 30 giugno 2016, n°119”(su G.U. 02/07/2016, n°153) ed entrato in vigore il 03/07/2016; hanno introdotto nell’ordinamento, misure per accelerare le azioni esecutive, ridurre al massimo la tempistica necessaria per il recupero dei crediti, la deducibilità delle perdite, per gestire al meglio le sofferenze bancarie. Tali misure non hanno per niente considerato la tutela delle attività lavorative e “stanno distruggendo migliaia di Micro e Piccole Imprese, Commercianti, Artigiani, Liberi Professionisti e tantissime Famiglie”.

Il 12/09/2019 è stato eseguito un primo ordine di sgombero dall’abitazione principale (momentaneamente sospeso) che ci ha visti come famiglia umiliati ci ha offesi profondamente, in quanto con mia moglie abbiamo rischiato di essere messi fuori di casa ingiustamente, con un’ordinanza di sgombero notificata dal delegato alla vendita, prima del decreto di trasferimento del bene da parte del giudice esecutivo (probabilmente primo caso italiano).

La cosa più eclatante è che l’immobile di pregio storico se lo è aggiudicato (illegittimamente e con una partita truccata e a pochi soldi), un dirigente della stessa banca, che ho denunciato per usura ed estorsione del credito. Inoltre il delegato alla vendita, dopo aver aggiudicato provvisoriamente (per l’importo di 330.000,00 curo) l’abitazione principale del valore commerciale di circa 900.000,00 euro, ha messo in vendita dei locali storici del valore commerciale di 450.000,00 euro, ad appena 116.000,00, “un secondo bel boccone probabilmente per qualche altro dirigente di banca o pescecane amico degli amici”.

La storia della Ditta Basile denunciata sul “Fatto Quotidiano” il giorno 08/09/2015, in cui si ipotizzava più che un recupero del credito, un attacco al patrimonio, ha avuto il già annunciato triste epilogo. Tutto ciò sta avvenendo nel silenzio di Banca D’Italia, CSM, Prefettura di Bari, Procura di Bari: inutile citare il tribunale Civile in quanto potrà accertare nel libro quanto accaduto.

Le sue frequenti pronunce sulla Giustizia, sulla Legge che deve essere “Uguale per Tutti” e il pensiero che ci sono tante persone per bene che fanno il proprio dovere in ambito giudiziario, mi danno la forza per andare avanti e credere ancora in una Giustizia che possa davvero essere “Uguale per Tutti”.

A causa di tutti gli abusi subiti, sono stato costretto a scrivere un libro che è stato pubblicato da poco. L’ITALIA AL CONTRARIO: una storia vera che racconta di Lavoro-Banche-Giustizia-e di una vendita all’asta illegittima e senza alcun titolo esecutivo valido, perpetrata dalle due banche di fiducia.

Auspico che Lei per la sensibilità che sta dimostrando per lo SVILUPPO, il LAVORO e le INNOVAZIONI, nella qualità di “PRESIDENTE del CONSIGLIO e AVVOCATO degli ITALIANI “, insieme ai suoi Ministri consideri la possibilità di attuare dei provvedimenti Legislativi a tutela delle parti più deboli e a sostegno delle attività lavorative travolte dalla crisi.

Apra un dibattito politico su cosa sta avvenendo nei tribunali civili riguardo le azioni esecutive, le quali sono state accelerate dai decreti del Governo Renzi in maniera confusa; tali procedure stanno distruggendo gran parte di micro e piccole imprese che da sempre (nonostante l’obbligo di altissime tassazioni), hanno rappresentato la spina dorsale del paese e hanno sostenuto con grande fatica l’economia italiana.
Intervenga prima che sia troppo tardi.
La Saluto Cordialmente.
Felice Basile