Continua il botta e risposta tra la direzione generale dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari e la Fials. Solo pochi giorni fa vi abbiamo raccontato di una petizione per sfiduciare il responsabile dell’Area medica, il dottor Attilio Guarini, finito sulla graticola per quella che il sindacato ritiene una mala gestio. Criticità, più volte denunciate, fino alla necessità, da parte di alcune unità operative, di ridurre i ricoveri per la carenza di personale infermieristico. Riduzione stroncata dallo stesso Guarini. Apriti cielo.

L’utilità della direzione dell’Area medica è finita nell’occhio del ciclone, la Fials ha annunciato la raccolta firme e ha chiesto spiegazioni al direttore generale dell’Oncologico, Antonio Delvino, che ha risposto a stretto giro: “L’organizzazione dipartimentale – scrive – è il modello ordinario di gestione operativa  di tutte le attività delle aziende sanitarie” e dunque con la sua istituzione il Giovanni Paolo II ha “colmato una carenza”.

Come e fosse antani, verrebbe da dire, che è più o meno ciò che ha replicato il segretario aziendale della Fials, Domenico Losacco: “Le aziende sanitarie non sono obbligate a dotarsi di organizzazione dipartimentale” sottolinea, chiedendo poi di conoscere “in quali provvedimenti si è contraddistinto il Dipartimento dell’Area medica diretto dal dottor Guarini” viste le tante criticità evidenziate dal sindacato e che  suo dire stanno provocando seri danni ai lavoratori. Insomma, Losacco non si accontenta di una risposta ritenuta superficiale.

Tutto finito per ora? Neanche a parlarne. S’è perché tra le osservazioni mosse dal sindacato c’è quella del demansionamento del personale, contestato dalla direzione generale, ma che invece per Losacco c’è stato eccome: “Se tutto procede nella norma – scrive ancora il segretario aziendale Fials – come mai nel 2018 e in questi mesi del 2019 è stato splafonato a dismisura il fondo disagio che ha portato addirittura al blocco illegittimo del lavoro straordinario? I conti non tornano – aggiunge – ci sono responsabilità organizzative-gestionali oppure l’Oncologico di Bari si è imbarcato in una avventura che va oltre le proprie possibilità e che vede  soccombere il personale di ogni ordine e grado sia dal punto di vista professionale che economico” .