«A partire dal rapporto tra vita quotidiana e i grandi fenomeni della globalizzazione, passando per l’analisi puntuale delle sofferenze più evidenti del nostro Paese nel settore delle infrastrutture, delle banche, delle relazioni sociali e istituzionali, quello che emerge sconfessa finalmente ogni tentazione ideologica di ridurre il mondo ad uno slogan o peggio ad un dogma, ma al contrario restituisce al nostro tessuto produttivo la sua dignità di organismo complesso, fondato sul valore delle persone e non certo sui freddi parametri di Bruxelles». Scrive così il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini nella prefazione del libro di Francesco Paolo Capone intitolato #Populeconomy. L’economia per le persone e non per le élites finanziarie.

Presentato a Bari, nella biblioteca della Fondazione Tatarella, è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione attuale con l’autore, che è anche segretati generale dell’Ugl: “Un’economia vicina alle persone è necessaria – ci ha detto tra le altre cose – nell’ultimo anno sono stati fatti grandi passi avanti e risultati delle azioni di questo governo si vedono, i numeri dell’Istat ci dicono che il tasso di occupazione attuale è pari a quello registrato 40 anni fa, cioè oggi siamo nelle stesse condizioni di allora”.

“Sul territorio pugliese stiamo vivendo una crisi generale delle aziende – gli ha fatto eco Antonio Caprio, segretario dell’Ugl Bari – ecco perché un sindacato moderno deve guardare al futuro, non arroccato su delle posizioni rigide, con il lavoratore sempre più protagonista all’interno dell’azienda”.