Le regole del Bagno Marzà, lido sulla costa del porto Marzano a Monopoli, fanno ancora discutere. Alcuni criticano con disappunto il far accedere i bambini solo nell’area pubblica, poiché a detta di molti, disturbatori della quiete. Altri, come le famiglie con bimbi al seguito, affermano che questo modo di fare sia una vera discriminazione nei confronti dei piccoli. Altri ancora, invece, danno ragione ai gestori dei lido.

Andando a visitare il sito della spiaggia, però, c’è un chiaro riferimento all’accettazione dei bambini. Le uniche regole sono l’affitto dei lettini anche per loro e la limitazione nel pescare la fauna marittima per il rispetto dell’ambiente. Questo fa pensare che ci siano due aree, quella privata, dove vige il divieto all’entrata dei piccoli, e quella pubblica, dove invece sono ammessi.

Sin dall’apertura sono state molte le segnalazioni che riguardavano questo divieto. L’ultima risale a domenica scorsa, quando a una famiglia con un bambino di 18 mesi, nonostante il pagamento anticipato online, è stato negato l’accesso perché la prenotazione era per l’area privata.

Il padre, infastidito dall’atteggiamento, si è rivolto alle Forze dell’Ordine: “Mi hanno detto che ho sbagliato a non far arrivare una pattuglia sul posto, che avrebbe di certo raccolto il nome di chi ci ha negato l’entrata. Ammetto di aver erroneamente prenotato i posti nella spiaggia privata, ma non stiamo parlando di un club esclusivo, avrebbero potuto rimediare dandoci un posto nell’altra area. Questa è una vera e propria discriminazione”.

Alla fine per la famiglia la giornata di mare è andata persa, ma almeno, dopo le insistenze, a detta del protagonista della vicenda, sono stati restituiti i soldi spesi. Abbiamo cercato invano di contattare telefonicamente i gestori del Marzà. Questa che vi abbiamo raccontato è la versione della famiglia protagonista della vicenda, ma siamo a completa disposizione per qualsiasi chiarimento.