L’autovelox illegittimo che quotidianamente viene posto dalla polizia locale del comune di Grumo sulla ss96, continua ad essere lì dov’è, senza un’adeguata segnalazione. Per questo, ho sollecitato il Prefetto di Bari a darmi risposte in merito alla richiesta di accesso agli atti che ho inoltrato nelle scorse settimane, dal momento che l’installazione del rilevatore di velocità non è autorizzata, in quanto manca del decreto prefettizio”. Così il consigliere del Movimento 5 Stelle Mario Conca che torna a chiedere chiarezza su una questione che da mesi coinvolge gli automobilisti che percorrono la tratta Bari – Matera.

Il tratto di strada in questione, sostiene Conca, non è classificabile come “strada extraurbana secondaria”, essendo ad unica carreggiata con una corsia per senso di marcia, pertanto occorre un decreto del Prefetto che autorizzi la polizia municipale ad effettuare il controllo elettronica della velocità, ai sensi dell’art. 4 decreto legge 20.6.2002 n. 121,
convertito in legge 1.8.2002 n. 168.

“Poiché nessun decreto del Prefetto di Bari, per quanto mi è dato sapere, prevede che al km. 97,500 della S.S. 96 si possa rilevare elettronicamente la velocità dei veicoli – incalza il consigliere –  sia con contestazione immediata che differita, i verbali andrebbero annullati con ogni conseguenza di legge ed è evidente che il Comune starebbe agendo nella piena
illegittimità”.

Negli ultimi due anni sono state registrate circa 7 mila sanzioni per oltre 1 milione e 400 mila euro: “Un incasso notevole per il comune di Grumo che, però, mette a rischio la sicurezza degli automobilisti imponendo un limite di 40 Km/h in un tratto in discesa, rettilineo e con asfalto non ammalorato. Chiunque si trovi a passare – spiega Conca – è costretto a brusche frenate a rischio tamponamento, come quotidianamente i cittadini mi
segnalano. Inoltre, mi chiedo se la corsia di emergenza è occupata dall’autovelox, in caso di necessità, un automobilista dove potrebbe fermarsi in sicurezza?”.

“I limiti di velocità vanno sempre rispettati – commenta il pentastellato – ma è altrettanto sacrosanto che i controlli e le sanzioni vanno effettuate nel rispetto della vigente normativa. Quel limite insiste da molti anni per via dei contenziosi che hanno impedito il completamento di quel tratto, ma può davvero definirsi un cantiere se non ci sono lavori in corso?”.

“Infine, non è adeguatamente segnalato come la legge prevede – conclude – mancando il secondo cartello mobile a una distanza ragionevole e utile per preservare la pubblica incolumità. Mi aspetto, come tanti cittadini, che gli organi preposti possano intervenire il prima possibile”.