La situazione in cui versa il Pronto Soccorso Autonomo Oculistico del Policlinico di Bari è ancora critica. Nonostante la denuncia dei medici partita da aprile, poco è cambiato. L’unico punto soddisfatto dalla dirigenza, tra quelli richiesti dal personale, è la presenza di guardiania attiva.

“Restano tuttora non risolti molteplici punti critici – scrivono i dirigenti medici – come l’idoneità delle strutture nelle quali è alloggiato l’attuale Pronto Soccorso e l’idoneità del personale medico in servizio per l’accettazione e la gestione di un pronto soccorso attivo”.

Il problema più grave, evidenziato dal personale, è l’impossibilità di assistenza al paziente, ma anche a chi si offre ad accompagnarlo. “Pochi giorni fa è accaduto che un accompagnatore ha accusato un serio malore al Pronto Soccorso Oculistico e non è stato possibile procedere a congruo soccorso per la ristrettezza degli spazi che vede le barelle e i sistemi di monitoraggio e defibrillazione dislocati nelle stanze contigue piuttosto che nella sala visita”.

Nella stessa lettera e nella precedente di aprile – continuano – si evidenziava, inoltre, l’inadeguatezza del personale medico oculistico ad offrire procedure di Pronto Soccorso poiché non preparato e non formato per tale mansione. Si ricordi che tale specificità è riconosciuta per legge (D.M. 30/01/1998 e D.M. 31/01/1998) solo ai colleghi specialisti in Medicina d’Urgenza e Emergenza o equivalenti (la specialità in Oftalmologia non è contemplata) con relativa assenza di adeguate coperture assicurative”.

“Ad oggi il personale ausiliario è condiviso con il reparto così come il medico di guardia è condiviso con lo stesso e spesso deve soddisfare richieste contemporanee di assistenza provenienti dalla degenza e dal pronto soccorso. Il medico di guardia in Clinica Oculistica -sottolineano i dirigenti medici della UOC di Oftalmologia del Policlinico di Bari – non ha una precisa collocazione giuridico assistenziale poiché per legge dovrebbe essere medico di guardia in reparto e soddisfare le richieste di consulenza, ma poiché ancora in essere il Pronto Soccorso Oculistico con Accesso Diretto dei pazienti deve ricoprire un ruolo che non gli spetta, cercando di soddisfare quello che gli compete e quello che gli viene forzatamente imposto, come l’accoglienza diretta dei pazienti di pronto soccorso”.

“Essendo tutt’oggi inevase le nostre riconosciute e motivate richieste rivolte alle Figure Apicali di vigilanza e controllo interpellate nella lettera dell’Aprile scorso, si ritiene che possano delinearsi colpe gravi come: omissione di atti d’ufficio, imperizia, concussione, abuso di potere, abuso d’atti d’ufficio. Ancora una volta – concludono – scriviamo agli Organi di controllo della ASL Puglia e ASL Bari per informarli sui fatti e richiedere un loro intervento per la salute dei pazienti e la sicurezza del personale medico e paramedico abbandonato in una struttura che sembra essere immune e super partes alla comune e legale logica che gestisce e amministra la Sanità Pubblica”.