“Dopo aver provato a spiegare ad Anas che quell’autovelox sulla statale 96 all’altezza di Mellitto rappresenta un pericolo per la pubblica incolumità, oltre che una trappola per ignari automobilisti, ho scritto al Prefetto di Bari per chiedergli di intervenire ad horas”. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mario Conca, ha deciso si scrivere e di documentare con un video quanto accade sulla SS96, la strada in cui una settimana fa hanno perso la vita il tassista barese Marcello De Filippis e i suoi passeggeri, il console del Brasile e sua moglie.

“La statale – scrive Conca al Prefetto – è una strada che percorro quotidianamente e, spesso, mi ritrovo ad assistere a brusche frenate perché il limite imposto di 40 km/h, su un rettilineo in discesa, è una vera trappola per molti ignari automobilisti. È da tempo che temevo che tale insidia potesse provocare gravi incidenti, ed infatti il 16 aprile e il 24 aprile 2019 avevo segnalato informalmente ad Anas questa abitudine dei vigili grumesi”.

“Per quanto mi è dato sapere – ipotizza Conca -, seppure le indagini sulla dinamica siano ancora in corso, pare che l’autista del Taxi, per evitare di tamponare l’auto che lo precedeva che aveva rallentato bruscamente, ha invaso l’altra corsia mentre sopraggiungeva il Tir che l’ha poi travolto schiacciandolo contro il guardrail e provocando l’immane tragedia”.

“È lecito, a questo punto, pensare che la frenata improvvisa, come spesso mi è capitato di verificare personalmente, sia stata dovuta alla trappola posta in essere dai vigili che coglie di sorpresa i tanti automobilisti che non sono della zona? Tenga conto che il tratto che raccorda la quattro corsie, in direzione Matera, si trova in discesa ed è facile che si raggiungano velocità sostenute. È mai possibile che per sanare i bilanci comunali si debba attentare alla pubblica incolumità? E se la dinamica fosse davvero andata così come ho cercato di raccontarvela? Io ho fatto il possibile, gli altri? Spero non si debba attendere l’ennesima tragedia. La prego di intervenire ad horas – conclude nella nota Conca – per vietare al comune di Grumo il prosieguo di tale pratica, la vita della gente vale molto di più di poche migliaia di euro di ricavi”.