L’era dei concorsi e della mobilità interna, nella Azienda Sanitaria Locale barese, sembra ormai tramontata. Stop alle noiose e farraginose prove scritte, pratiche o colloqui, basta chiedere e paf, la sede di lavoro preferita è bella che servita. Sì perché, a leggere le carte, invece che a concorsi o a selezioni pubbliche, nella Asl Ba si ricorre al dispositivo del “comando” per chiamare in un’azienda pubblica un dirigente.

Per chi non lo sapesse, il “comando” permette la dislocazione dei dipendenti di ruolo di altre amministrazioni, in diverse sedi, questo in modo da prestare, in via eccezionale per un tempo determinato, le sue specifiche competenze o per permettere al dirigente di acquisirne di nuove.

Sull’abuso del comando, già in passato si è espressa la Cgil Funzione Pubblica, ma la cosa non pare aver sortito effetti particolari. In pratica, tutto sembra essere andato avanti allo stesso modo.

Tornando alla Asl di cui sopra, la Direzione Strategica ha deliberato la mobilità per comando di un Dirigente Medico dell’IRCCS “De Bellis” di Castellana Grotte verso l’Unità di Fragilità e Complessità Assistenziale dell’ASL Bari stessa; e questo nonostante altri dirigenti medici abbiano chiesto di entrare a far parte della stessa unità operativa. Si tratta di uno interno all’ASL Bari stessa e di uno in servizio presso il Policlinico di Bari che aveva superato la selezione dell’avviso pubblico di mobilità bandito proprio dalla stessa Azienda Sanitaria barese.

L’art. 21 del contratto del lavoro dei Medici prevede che siano sussistenti “comprovate esigenze di servizio”, di cui pare non esserci traccia nella deliberazione n.521 del 26 marzo 2019, quella per cui la mobilità per comando è stata assunta a seguito della richiesta del Dirigente Medico interessato “giusta art. 21 CCNL Dirigenza Medica e Veterinaria 1998/2001”; oltre un anno prima, però, una richiesta simile è stata presentata da un altro medico dell’Azienda ospedaliera Policlinico.

Gli operatori del settore, inoltre, sanno bene che esiste una criticità di anestesisti all’ospedale di Altamura, il Perinei ha richiesto un ordine di servizio di trasferimento temporaneo di anestesisti del San Paolo e del Di Venere, procedura che è stata contestata dal sindacato degli anestesisti. Per quale motivo si è proceduto al comando per l’unità di Fragilità e non per far fronte a questa evidente carenza presso l’ospedale di Altamura, non è dato sapere.

Come se questo non bastasse, il 12 marzo 2019 è stato bandito un “Avviso pubblico di mobilità volontaria tra enti del comparto sanità del Servizio Sanitario Nazionale per la copertura a tempo indeterminato di n. 6 posti di dirigenti medici specialisti in anestesia e rianimazione” da destinare ai Presidi Territoriali (delibera n. 469). La prassi vuole che, per “comprovate esigenze di servizio”, venga prima avviata la procedura della mobilità interna e dell’avviso pubblico. Stando a quanto ci risulta, numerosi medici, assegnati a diversi ospedali dell’ASL Bari, collaborano da anni con l’Unità di Fragilità. Magari si sarebbe potuto chiedere prima a loro se avessero intenzione di trasferirsi.