Mancava solo Vittorio Sgarbi, esperto e critico d’arte, a rendere il giusto riconoscimento ai 45 piccoli artisti tra i 3 ed i 5 anni della scuola dell’infanzia presso l’Istituto Preziosissimo Sangue di Bari che hanno inaugurato nell’edificio in via Scipione l’Africano, nella giornata mondiale dell’arte, la loro personale pinacoteca. Messi da parte i giochi ma non la merenda, hanno scoperto un mondo nuovo dove colori, pennelli e carta hanno dato forma a qualcosa di bello ed inaspettato.

“Li avevamo già portati in una pinacoteca” ha raccontato la responsabile del progetto d’arte Grazia Donatelli “e quando i bambini si sono cimentati nei lavori proposti hanno avuto un confronto diretto con la loro esperienza che l’ha resa più attraente”. Donatelli è convinta che l’approccio con l’arte debba cominciare in tenera età perché i bambini sono più predisposti ad imparare ma anche a sviluppare la conoscenza, soprattutto se viene posta sotto forma di gioco.

È attraverso il disegno che un bambino si esprime e parla al mondo degli adulti prima ancora che con le parole; idea condivisa anche dalle maestre Angela e Valentina che hanno notato come i bambini, più si introducevano in questo cammino artistico e più si formavano dal punto di vista dell’educazione.

“Non sono stati preparati per questa esperienza, semplicemente è la quotidianità” ha detto suor Francesca Palamà preside della sezione infanzia “perché l’arte è un linguaggio universale e noi lo sviluppiamo anche con 10 ore a settimana di didattica inglese”. Suor Francesca ha le idee molto chiare su come i bambini possano avere un perfetto sviluppo in tutto il loro iter didattico e non ha timore a sperimentare ogni forma possibile di istruzione.

È questo coraggio che ha permesso ai genitori presenti all’inaugurazione di apprezzare la rappresentazione della “ragazza col turbante” di Jan Vermeer, le “teste composte” dell’Arcimboldo, ma anche il flash mob con “l’ultima cena” di Leonardo da Vinci e la creazione diretta lungo i corridoi della scuola con tempere e pennelli.

Le maestre Angela, Valentina, Tonia, Grazia, Marilù e suor Rossana si sono prodigate molto nel rendere tutto perfetto e far vivere un’emozionante momento ai bambini sporchi di colori. E, perché no, qualche genitore potrebbe sperare di avere in casa un piccolo e futuro Giotto: basta stare attenti a come disegna la lettera “O”.