Mancanza di organico, nessun riconoscimento della professionalità, uso improprio dell’attività d’urgenza e mancanza di presidi in caso di intubazione. Solo alcune delle problematiche portate alla luce dai dirigenti medici Anestesisti e Rianimatori del Policlinico. In merito a questo il segretario regionale sanità del CSE, Vito D’Alano, scrive al direttore generale Giovanni Migliore affinché possa intervenire al più presto.

“A fronte dell’elevato numero di Anestesisti e Rianimatori in organico – espone il segretario D’Alano -, le unità destinate alle attività di urgenza, anche nei turni di notturni e festivi, sono solo 28. Per non parlare dello svolgimento di un’attività altamente specialistica non si accompagna ad un adeguato riconoscimento della professionalità, né alla formazione del personale coinvolto. Infatti la crescita professionale di ogni singolo professionista è affidata all’iniziativa personale, e non costituisce di certo un obiettivo aziendale. Manca una reale e individuale attività di formazione della professionalità degli anestesisti coinvolti nei turni di urgenza, sebbene si chieda loro lo svolgimento di attività ultraspecialistica (si pensi alla neurochirurgia, anche pediatrica, alla chirurgia toracica e ortopedica). Tanto, a maggior ragione, se si considera che nella gestione delle urgenze notturne non vi è possibilità da parte degli Anestesisti di essere coadiuvati da altri colleghi”.

“Considerando la richiesta agli Anestesisti di effettuare urgenze differibili o addirittura elettive anche durante i turni notturni e festivi, assistendo, così, ad un uso improprio dell’attività di urgenza, si rende opportuno istituire una GUARDIA ANESTESIOLOGICA ATTIVA. In tal caso – aggiunge – ci sarebbe una più efficace e lucida valutazione da parte dell’anestesista del caso clinico proposto, e si tutelerebbe il suo diritto al riposo dopo la notte; riposo che, nell’attuale articolazione delle urgenze, non è assolutamente garantito, dovendo questi lavorare mattina, notte in reperibilità (attiva e passiva) e giornata successiva”.

“Da tempo – continua nella lettera – è stata segnalata la mancanza di presidi fondamentali nel caso di intubazione difficile, quali videolaringoscopi e fibroscopi, esponendo gli operatori al rischio di evento avverso. Manca un P.T.D. (percorso del paziente politraumatizzato) e la definizione delle figure coinvolte. Il recente assoggettamento del servizio di Anestesia alle “griglie orarie” determina un depauperamento dell’autonomia dirigenziale e assistenziale dei Medici destinatari di tale limitazione, oltre ad un mortificante onere giustificativo qualora le timbrature non siano in linea con i turni predisposti”.

“Data la rilevanza di ciascuno dei temi sopra esposti e l’impatto che molti di essi hanno sull’efficacia e sulla qualità dell’attività assistenziale – conclude D’Alano -, si chiede un immediato incontro con il Direttore Generale e con i responsabili del rischio clinico”.