“La nostra categoria è in profondissima crisi e questa iniziativa sta portando all’attenzione della popolazione il nostro problema”. Venezia, Modena, Pisa, Brescia, Bari e non solo. Quasi tutti gli edicolanti italiani hanno deciso di capovolgere le locandine dei giornali. Una protesta della Sinagi, Sindacato Nazionale Giornalai, che, dopo la manifestazione sotto gli uffici della Fieg il 28 gennaio, non demorde.

“A sostegno delle varie iniziative per il rinnovo dell’accordo nazionale – spiega Sinagi nel comunicato – , e della richiesta formulata al Governo di spostare parte del finanziamenti pubblici dagli editori verso le edicole, al fine di continuare a creare attenzione attorno alla nostra categoria, abbiamo chiesto e chiediamo a tutti i colleghi di continuare a mettere le locandine dei giornali a testa in giù”.

“L’idea partita da un collega del veneziano, ha creato molto interesse e curiosità tra le persone, spieghiamo loro che la nostra categoria è in gravissima crisi – continua – e che gli editori pensano solo a intascare soldi pubblici, ignorando totalmente i problemi del resto della filiera”.

“Continuiamo a capovolgere le locandine, e facciamolo tutti i giorni, questa iniziativa sta avendo un grandissimo riscontro ovunque. Tutte le strutture provinciali – conclude la Sinagi nel comunicato – sono impegnate a divulgare in ogni modo e attraverso ogni strumento, l’iniziativa tra i colleghi”.

Al calo delle vendite si aggiunge anche l’iniziativa del Governo ‘Un quotidiano in classe’. Come ci spiega un edicolante: “Un modo sì per avvicinare i giovani alla lettura dei quotidiani cartacei, ma è anche vero che molti di questi giornali destinati alle scuole sono stati trovati in banche, centri sportivi e bar. Anche questo sta ha determinato un crollo delle vendite e la conseguente chiusura delle edicole“.