Le dichiarazioni del consigliere comunale di opposizione Giuseppe Carrieri sull’acqua minerale nelle bottiglie di plastica, rilasciate giorni fa nel contesto della riduzione di rifiuti e inquinamento ambientale, non sono andate giù a Mineracqua, la Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali Naturali e delle Acque di Sorgente.

Parlando di plastica, Carrieri ha posto “l’attenzione sul consumo di acqua minerale in bottiglia”, affermando che “ogni anno le famiglie spendono oltre 300 euro in bottiglie. Gli studi hanno dimostrato che l’acqua imbottigliata non ha maggior salubrità. Alcune di queste possono contenere un residuo fisso eccessivo, veleni come cloruri, floruri e nitriti. Per non parlare dei danni alla salute che provoca il Pet”.

“Quanto sostenuto dal Consigliere Comunale di Bari – sostiene Mineracqua –  non è scientificamente corretto e dimostra, anzi, una conoscenza limitata delle normative vigenti in materia di acqua. Sarebbe interessante conoscere questi fantomatici studi che avrebbero dimostrato che l’acqua minerale imbottigliata non abbia maggior salubrità, come affermato dal Consigliere. Probabilmente, Carrieri non sa che esiste una normativa europea che fissa limiti di concentrazione per circa 60 parametri, tra cui quelli indicati, proprio per garantire al consumatore di bere un’acqua minerale sicura e pura all’origine”.

“Ci stupiscono, francamente, anche i riferimenti al PET – aggiunge la Federazione – forse non è chiaro che il PET è la plastica più sicura per contenere alimenti e in particolare acqua e bevande. Così come non è chiaro che, a riguardo, esiste una normativa europea sui materiali a contatto che tutti i produttori di acqua minerale naturale e acqua di sorgente sono tenuti a rispettare. A garantire la salubrità dell’acqua in bottiglia, a ulteriore tutela del consumatore, intervengono numerosi controlli a diversi livelli”.

“Si va dall’autocontrollo, messo in atto da ogni azienda secondo normative europee ben definite e delineate, fino ai controlli delle autorità ispettive (Asl, Arpa, Carabinieri dei Nas) che verificano con continuità, e in diverse occasioni nel corso dell’anno, le acqua minerali dallo stabilimento di imbottigliamento fino ai punti vendita. E si arriva fino ai controlli del Ministero della Salute, che controlla le analisi dell’acqua minerale annualmente, per accertarsi che non siano intervenute modificazioni nelle loro componenti caratteristiche”.

“Insomma, prima di demonizzare l’acqua in bottiglia rifacendosi a non ben definiti studi o sostenendo che al proprio interno sia presente questa o quella sostanza indesiderata – conclude Mineracqua – bisognerebbe pensarci bene, perché altrimenti si rischia di fare allarmismo sconsiderato a danno di consumatori e cittadini che invece conoscono bene le proprietà delle acque in bottiglia”.