Nonostante le rigide temperature che si sono abbattute sulla città in questi giorni, un profugo “residente” sotto al ponte di corso Italia, ha pensato bene di sfidare il freddo pur di pensare alla sua igiene personale. In mutande e a petto nudo, non curante del tempo e dei passanti, si è fatto barba e capelli.

Non siamo qui a giudicare se il suo gesto sia stato o meno decoroso, ma sta di fatto che ormai quella strada è spaccata in due. Da un lato palazzi di nuova e vecchia costruzione abitati da baresi di ogni ceto sociale, dall’altro invece, solo attraversando la strada, si trovano clochard, tossicodipendenti, profughi e persone poco raccomandabili al bivacco.

Chi ci fa le spese sono i residenti, stanchi di guardarsi le spalle quando scendono da casa, di sentire odori nauseabondi provenienti dal marciapiede di fronte, di coprire con la mano gli occhi dei propri figli se ci si trova davanti a un tossico che si sta bucando. Corso Italia è purtroppo diventata una strada divisa in due non soltanto dall’asfalto.