Il Cara di Palese

“Nonostante le tante criticità in cui vive il Cara di Bari Palese, durante l’incontro sindacale del 6 dicembre non siamo arrivati ad alcun accordo condiviso”. Scrivono così le organizzazioni sindacali sulla procedura del cambio d’appalto riguardo la fornitura di beni e servizi nel centro di accoglienza.

“Le ditte – spiegano – hanno firmato il nuovo contratto è sono pronte a subentrare non senza conseguenze. Già dall’anno scorso i lavoratori e i sindacati avevano protestato per la pubblicazione di un bando al ribasso sulla pelle dei lavoratori, ma la Prefettura aveva preferito non tener conto dei suggerimenti proposti ed era andata avanti”.

“La ditta vincitrice del lotto 3 servizi di pulizie ed altro, la Lucentezza srl, prospetta una riduzione del 50% del monte ore, cosi ben 33 unità passerebbero da un parametro di 30 ore settimanali a 15, non assicurando i servizi nei giorni festivi – denunciano i sindacati -. Per quanto riguarda la fornitura dei pasti nel lotto 2, per poter stabilire il costo si è equiparato il tutto ai servizi ospedalieri e cosi la ditta che ha vinto l’appalto, la Ladisa spa, la stessa peraltro che già oggi fornisce i pasti, ha raddoppiato l’introito per la fornitura stessa, passando da circa 6 euro del vecchio contratto a circa 12 euro del nuovo. Peccato però che la ditta aggiudicataria non ha nessun obbligo di assunzione delle 18 unità che fino ad oggi hanno garantito la distribuzione dei pasti. Tali unità saranno licenziate o forse assorbite dalla vincitrice del lotto 1, la Coop Auxilium, che ha l’onere della distribuzione, ma sicuramente con un parametro inferiore al 30 ore settimanali, come del resto tutto il personale che oggi svolge le attività di amministrazione, informazione legale, infermieristica, consulenza psicologica”.

“Tali scelte – continuano nel comunicato – non solo rischiano di penalizzare enormemente il reddito di tutti i lavoratori impegnati, ma minacciano la salute pubblica. Le dichiarazioni della futura società subentrante, aggiudicataria del servizio delle pulizie, inducono allo sconcerto, nel momento in cui evidenziano le drastiche riduzioni delle frequenze delle pulizie di tutti i locali utilizzati dagli ospiti, compresi i locali deputati all’igiene personale”.

“Appare utile ricordare che i Cara, più di ogni locale pubblico, sono esposti a elevatissimi rischi di contagio e contaminazione di gravi malattie – sottolineano -, troppo spesso trasmesse dagli ospiti del centro che per arretratezze culturali, promiscuità nelle condivisioni dei luoghi mette tutti in serio pericolo. Sottovalutare tale aspetto, significherebbe trascurare la salute pubblica”.

“In queste ore tra il personale regna delusione, disperazione e rabbia, per un posto di lavoro che è costato tanti sacrifici in tutti i giorni dell’anno e da ben 10 anni. Tante certezze già precarie vengono definitivamente cancellate. Come dire, un bel Natale 2019 per 140 unità lavorative, tranne per chi raddoppia. Inutile dirlo – concludono – ma si è tutti sul piede di guerra e chissà se i giubbetti gialli daranno una mano”.

Per questa situazione che potrebbe diventare problematica, le organizzazioni sindacali hanno indetto un sit-in di protesta nelle aree adiacenti alla Prefettura il giorno 13 dicembre dalle ore 9:30.