Dipendenti comunali in sciopero sotto Palazzo di Città. Il motivo di tale agitazione è legato alla vicenda riguardante la Cassa Prestanza. Il Comune ha deciso di sospendere i prelievi del 3% dalle buste paga e di non garantire la buonuscita ai dipendenti in pensione.

“La drammatica situazione dei conti della Cassa Prestanza – scrive il sindaco Antonio Decaro – merita un’attenta riflessione soprattutto da parte di chi negli ultimi anni l’ha gestita, ossia i dipendenti comunali che hanno ricoperto l’incarico di amministratori della stessa Cassa. Sono preoccupato per gli esiti finali di questa vicenda e, soprattutto, per i soldi versati dagli oltre 1300 dipendenti comunali”.

“Ritengo indispensabile – conclude – che tutto questo sia preceduto da una rigorosissima verifica delle modalità di gestione della Cassa in tutti questi ultimi anni in cui si è determinato questo gravissimo squilibrio finanziario”.

“Esprimo totale vicinanza ai tantissimi dipendenti comunali che in queste ore stanno protestando per il dissesto della loro cassa di previdenza e assistenza – scrive in un comunicato il consigliere comunale Giuseppe Carrieri -. Un organismo che ha prelevato per anni il 3% della retribuzione annua e che doveva assicurare al termine del rapporto di lavoro una ulteriore premio di buonuscita, e che invece ora espone un deficit di decine di milioni di euro”.

“Un deficit – spiega – causato dalla pessima gestione che in questi ultimi quindici anni è stata riservata alla Cassa, sia dai vari assessori delle giunte Emiliano e Decaro che si sono avvicendati alla presidenza, sia dai vari consigli di amministrazione che si sono succeduti. Il tutto con il “benestare” di distratti consigli comunali che negli anni hanno sostanzialmente omesso di ben controllare i conti di Cassa Prestanza”.

“Un andazzo che si è interrotto nel 2015 con le verifiche e le prese di posizione dell’odierno consiglio comunale che, come in tanti altri casi, si è letto le carte e ha scoperto le criticità di un organismo di assistenza comunale che non aveva i conti in ordine. Oggi – conclude il consigliere -, come dico da tempo, non rimane che una strada per tentare di recuperare parte dei soldi versati e che non risultano più nell’attivo della Cassa: la strada giudiziaria nei confronti di chi negli ultimi 15 anni ha gestito Cassa Prestanza. Purtroppo non vedo altre soluzioni”.