L’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali della Puglia cambia ufficialmente mansione e d’ora in avanti si occuperà esclusivamente di auto blu. Provocazione per dire quanto sperpero di denaro pubblico si faccia nell’agenzia con la gestione dei mezzi aziendali, molti dei quali ormai sono ad uso privato. Alla faccia di qualunque altro dipendente, pubblico e privato.

Il caso più eclatante è quello dell’Alfa 159 di colore blu utilizzata da Lucia Littoriano, responsabile dell’ufficio Ragioneria per andare da casa alla sede barese dell’Arif e ritorno. Lo stipendio della dipendente pubblico, dunque, non è solo sgravato dal mancato costo di usura della propria auto personale, ma anche di quello del carburante, pure quello offerto da Pantalone.

Un parco macchine così ampio da consentire all’Agenzia Regionale di averne diverse “buttate” nel parcheggio di via Corigliano. Esempio emblematico è quello della ormai leggendaria Fiat Croma. L’Arif non bada a spese e quindi quell’auto la usa un solo impiegato, che una volta alla settimana va alla posta centrale. Per il resto dei giorni, come tutte le altre quattro ruote, con il bollo e l’assicurazione pagati, resta a prendere polvere sotto le intemperie.

La Fiat Croma a quanto pare non è auto gradita al direttore generale Domenico Ragno, che per le sue attività ha preso a noleggio una Jeep. Altri soldi, ma l’Arif può permetterselo. Sul’esempio della Littoriano, altri dipendenti usano i mezzi aziendali per fare avanti e indietro da Mottola o Gioia del Colle. Tra quelli che più di altri utilizzano le auto blu dell’Arif per non sciupare le proprie, ci sono soprattutto i foggiani, quelli della ex Comunità Montana, lo stesso ente da cui proveniva l’ex direttore amministrativo, Grazia Tarantini.

Per fare in modo che tutto sia a regola d’arte, in totale assenza di un regolamento che disciplini l’impiego dei mezzi pagati da tutti i cittadini pugliesi, c’è chi firma l’utilizzo dell’auto come sede Arif di partenza a Foggia o in altri paesi della provincia daunia, pur essendo la sede centrale di Bari il proprio luogo di effettivo lavoro.

E in tutto questo girare di auto Arif, di proprietà o a noleggiate, ci giunge voce che i dipendenti incaricati di chiudere e aprire i pozzi per l’erogazione dell’acqua ad allevatori e agricoltori – vera attività dell’ente – usino in servizio le vetture private a fronte di un rimborso, che varia a seconda del contratto, privato o pubblico. Abbiamo provato a fare i conti dello sperpero, ma alla fine ci siamo arresi. Corte dei Conti e Guardia di Finanza hanno certamente strumenti più sofisticati dei nostri per riuscire a risolvere il problema, tutt’altro che elementare.