La “parte del leone” durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2018-2019 alla Scuola di Medicina e Chirurgia, l’ha fatta il duetto di Al Bano Carrisi con l’accompagnamento al pianoforte di Antonio Uricchio, ma la convocazione, ovviamente, non era certo per un mini concerto tra il noto cantate e il Magnifico Rettore. La dimostrazione, caso mai ce ne fosse bisogno, era data anche dalla presenza del Governatore Michele Emiliano e del presidente della Scuola, Loreto Gesualdo.

“Siate orgogliosi di voi stessi in questa giornata in cui iniziate a studiare Medicina a Bari – ha detto Emiliano -. Qui si esibisce una squadra fatta di tante personalità, tante aspirazioni, di tanti risultati già realizzati e io leggo nel cuore di ciascuno la rinascita della speranza, quella che si fonda sui piccoli passi che si stanno compiendo”.

“Purtroppo – ha aggiunto – il numero chiuso limita le iscrizioni dei pugliesi negli atenei della regione. Mi auguro di poter al più presto aprire questa grande battaglia per la rimodulazione del numero chiuso sia delle iscrizioni che delle scuole di specializzazione.
L’accordo che si sta creando tra l’Università di Bari e l’Università di Foggia incoraggia a percorrere questa strada.  I giovani si devono iscrivere in Puglia, si devono specializzare in Puglia e in questo modo avremo meno penuria di medici: perché la cosa incredibile è che qui c’è tanto lavoro da dare ai nostri ragazzi e poca disponibilità di laureati”.

“Noi abbiamo dovuto fare uno sforzo organizzativo poderoso nella sanità pugliese – ha concluso il Governatore – sia perché le leggi ci obbligavano a farlo, sia perché aspiriamo all’eccellenza. Questo è il Policlinico della Puglia, non solo di Bari. Abbiamo bisogno di recuperare lo spirito di lavorare in squadra, delle eccellenze che lavorano in squadra”.

L’invito ad Al Bano ha suscitato nei giorni precedenti più di una perplessità, fugata direttamente dal professor Gesualdo: “Gli abbiamo chiesto di essere presente, da uomo di grande successo, perché porta in giro nel mondo la pugliesità, auspichiamo che i futuri medici, formati dalla nostra Università nel corso di questi anni, facciano lo stesso. A loro dico di avere fiducia nelle proprie capacità e nelle potenzialità della nostra Università”.