Le segnalazioni si susseguono, i ritrovamenti pure. In pizza Garibaldi, tra i resti di feci e urina di origine certamente umana, è ormai strage di piccioni e topi. Le carcasse degli animali morti sono visibili da chiunque, l’autore dei macabri delitti sembra quasi voglia sfidare le Forze dell’Ordine, l’Amiu, la Asl e la Multiervizi. Sprezzante del pericolo, non si cura neanche più di nascondere i resti dei suoi efferati omicidi, bensì li abbandona in bella vista alla mercé di chiunque, evidentemente speranzoso in un rapido ritrovamento.

Tra gli avventori della piazza è già psicosi, ma c’è un misterioso testimone che racconta un’altra versione della storia. L’edicolante giura e spergiura di non aver visto niente, mentre prende piede l’ipotesi che possa trattarsi di morti volontarie, forse per le penose condizioni in cui versa il luogo di ritrovo. La soluzione del mistero è tutt’altro che vicina.