“L’amministrazione si sta adoperando per organizzare una mostra di reperti a Palese, valorizzare al meglio i beni del territorio è il nostro obiettivo”. Sono queste le parole dell’assessore all’Urbanistica Carla Tedesco in merito al controverso caso del villaggio neolitico rinvenuto a Palese alcuni anni su cui saranno costruite alcune ville.

Sull’antico villaggio si è ampiamente dibattuto. Da un lato una delegazione del M5S ritiene che il Comune di Bari non sia sceso in campo tempestivamente per attivare meccanismi di salvaguardare della volontà dei cittadini, dall’altro la Tedesco sostiene che non ci sia stata alcuna discrezionalità politica da parte della Giunta.

“Non si dica che è la politica ad aver voluto questo. Parlare di scontro tra passato e presente vuol dire semplificare e sminuire la questione che è più complessa – ha affermato l’Assessore – per la Sovrintendenza non era possibile musealizzare il sito perché i reperti dovevano essere portati via. La politica non è chiamata ad assecondare o cambiare le regole in gioco, a meno che non intervenga un elemento nuovo, un vincolo come quello trovato per il castello”.

“I permessi di costruire – ha proseguito la Tedesco – sono atti tecnici che non passano e non devono passare, per legge, al vaglio della politica. In questo caso il potere decisionale è nelle mani della Soprintendenza che ha il dovere di decretare se un sito deve essere o meno soggetto a tutela. In caso negativo viene rilasciato un nulla osta che dichiara esaurite le esigenza di tutela, come in questo caso. L’attuale piano regolatore di Bari prevede che in quell’area possano sorgere villini”.

“Quello che c’era è stato portato via – continua l’Assessore – alcuni reperti sono già in mostra a San Francesco, altri sono sotto restauro, altri sono stati inventariati. Siamo totalmente d’accordo sull’obiettivo di valorizzazione, ma vorrei però capire quali sono le mosse preventive che il Comune non avrebbe svolto secondo i Comitati”.

“Sottolineo l’importanza dell’urbanistica partecipata, ma questo non significa che in un sistema di legge possiamo vedere irregolarità che le verifiche escludono. Apertura massima ai comitati, alle comunità” ha concluso l’assessore all’Urbanistica.