Appaiono puntuali sulle spiagge a fine giornata, mentre il sole tramonta. E quando ormai i bagnati sono andati via e la sera ha preso il sopravvento iniziano le loro lunghe camminate sulla sabbia umida, armati di caschetto, faro e uno strano apparecchio. Sono i “cacciatori di tesori” dei litorali baresi.

Lorenzo Pesce è uno di loro. Lo abbiamo incontrato e accompagnato in una delle sue tante nottate in cui, come un soldato silenzioso, “pattuglia” una delle spiagge del capoluogo alla ricerca di quello che i baresi “dimenticano” per strada: tappi di bottiglie, resti di lattine, ma anche monete e persino anelli, catenine, bracciali o orecchini.

Lorenzo ha 25 anni, abita al Libertà, è spostato e ha un figlio piccolo ma non riesce a trovare un lavoro. Un inconveniente che non ha frenato il suo coraggio e soprattutto la sua inventiva: da qualche anno ha unito la sua grande passione, la numismatica, a un altro hobby, quello per i metal detector.

Così è facile incontrarlo di notte al Canalone, a Pane e Pomodoro o anche in altre spiagge della Puglia pronto a conservare nel suo marsupio tutto quello che trova sepolto sotto i granelli di sabbia. Serve tanta pazienza: il più delle volte si tratta di “buchi nell’acqua” ma spesso e volentieri ecco che spuntano monete o gioielli.

“Sulle spiagge baresi è ormai davvero difficile trovare oro – ci spiega – ma l’emozione più grande è trovare monete vecchie di tanti anni, ripulirle e conservarle”. E quando trova dei rifiuti, Lorenzo si trasforma anche in un netturbino in erba, ripulendo gli arenili per quanto possibile.

Proprio grazie alla sua esperienza a metà fra il “cacciatore di tesori” e lo “spazzino”, Lorenzo è persino capace di stilare una classifica delle spiagge più pulite: “La migliore? a Monopoli. La peggiore è invece Pane e Pomodoro”. Purtroppo ce ne eravamo già accorti.