Domenica 8 luglio nella villa comunale di Modugno, alle 20:30, un gruppo di ragazzi ha voluto organizzare un evento di preghiera a favore della famiglia naturale e contro il Gay Pride con la partecipazione di alcune famiglie e membri di alcune parrocchie che hanno deciso di sostenerli.

Nella pagina Facebook dell’evento si legge: “Si pregherà non contro i nostri fratelli omosessuali, ma con questi fratelli e per questi fratelli. Desideriamo la condivisione di una vita comunitaria che integri ogni persona in un grande abbraccio fraterno che va oltre la sessualità di ogni individuo. E allora noi pregheremo per e con chi nel Pride non si riconosce, non si rispecchia e non vede in ciò una realtà”.

Iniziativa che però ha suscitato diverse polemiche soprattutto sui social. Gli organizzatori per difendersi dalle accuse di omofobia hanno spiegato che l’evento è stato organizzato per dare supporto e conforto a chi, nell’essere omosessuale, ha passato un momento difficile. Infatti gli organizzatori hanno fatto sapere che all’evento parteciperà una persona che, non essendo in pace con la propria omosessualità, ha voluto trovare conforto nella preghiera.

Lo scopo è recitare un “Rosario riparatore” che vada a cementificare i valori della famiglia cristiana, contro la mercificazione dell’utero in affitto e le manifestazioni del Gay Pride che, secondo gli organizzatori dell’evento, è una inutile spettacolarizzazione, a volte anche lesiva del decoro, che non dà una giusta immagine degli omosessuali che dovrebbe rappresentare.

Il gruppo di preghiera è nato su Facebook e non vuole alcuna connotazione politica, a differenza di quanto invece ha fatto intendere un consigliere comunale di Modugno che ha strumentalizzato, secondo gli organizzatori, un evento religioso per una polemica politica.