“Per esperienza personale, sarebbe un ottimo risultato non arrivare alla prescrizione”. Ventisei anni di penale alle spalle, l’avvocato Maurizio Fedele è il legale di Assoconsum nel processo per la strage ferroviaria tra Corato e Andria del 12 luglio 2016, di cui ieri si è celebrata l’udienza preliminare. Nel disastro morirono 23 persone, tra loro Fedele ha perso un parente.

“I miei congiunti non li difendo perché sono già stati liquidati, sono tutti ultraottantenni e se dovessero aspettare l’esito del processo morirebbero prima – ci ha detto amaramente – come associazione invece abbiamo presentato istanza per costituirci parte civile e siamo fiduciosi che venga accolta”.

In tutto sono 50 le richieste presentate davanti al giudice, che a causa della sospensione estiva ha rinviato tutto al prossimo 7 settembre per eventuali eccezioni preliminari, quando il Gup darà anche il calendario per le udienze successive: “Ha cercato di trovare uno spazio nel calendario per fine luglio, ma non è stato possibile” ha aggiunto il legale riferendosi al giudice per cui ha speso solo parole di apprezzamento.

“La punizione dei colpevoli rimane dal mio punto di vista la cosa principale. Ci sono stati dei ritardi negli adeguamenti delle legislazioni sulle ferrovie regionali alle normative europee, fosse stato un convoglio di Trenitalia, su quel binario e con quei criteri di sicurezza non avrebbe potuto circolare”.

“Sono passati due anni dall’incidente, un po’ troppo per istruire il processo – ha aggiunto – però c’è stato un ulteriore ampliamento degli indagati e ulteriori perizie. Un volta finita l’udienza preliminare, se non ci saranno richieste di rito abbreviato come credo nessuno farà, ci sarà il rinvio a giudizio e sarà fissata la data del dibattimento, che prevedo sarà lunghissimo”.

Nel processo gli imputati sono 19, compresa Ferrotramviaria come persona giuridica: “Solo per sentire le parti offese, i feriti, gli infermieri, i Pompieri che sono intervenuti, ci vorrà un sacco di tempo, poi ci saranno una marea di richieste di perizia da parte degli imputati. Se tutto va bene l’udienza preliminare si chiuderà entro l’anno, il dibattimento inizierà nel 2019 e non durerà meno di 5-6 anni, a meno che al dibattimento il tribunale non imporrà un calendario di udienze serrato. In quel caso si arriverà ad un verdetto in tempi accettabili. I processi penali sono così”.