Nuova contestazione per il Direttore del Dipartimento Salute della Regione Giancarlo Ruscitti. Dopo le ire del personale del 118, le infelici esternazioni del numero uno della Sanità pugliese hanno causato le pesanti reazioni di ANPAS, Croce Rossa e Misericordie di Puglia. I tre enti, in segno di protesta, hanno deciso di disertare la visita di Papa Francesco a Bari. Ad eccezione della Croce Rossa, che comunque condivide il documento che qui pubblichiamo, ANPAS e Misericordie non manderanno i propri volontari, solitamente impegnati nell’assistenza sanitaria.

Ciò che proprio non è andato giù agli scriventi è soprattutto l’accostamento delle Associazioni a non specificate organizzazioni criminali.

IL DOCUMENTO –  “La gravità di alcune affermazioni, proferite anche in occasione dell’audizione del Direttore del Dipartimento Salute della Regione, dottor Ruscitti, sulla situazione del servizio 118 in Puglia, tenutasi due giorni fa in Regione da parte della Commissione di studio e d’inchiesta sulla criminalità organizzata e spinte fino al punto di postulare la concreta e generalizzata esposizione delle associazioni convenzionate a fenomeni infiltrativi della criminalità organizzata, ci obbliga ad annullare nostro malgrado, l’intervento di centinaia di entusiasti volontari, già da tempo pianificato, che avrebbe dovuto garantire l’assistenza alla popolazione durante la visita di sua santità Papa Francesco prevista per il prossimo 7 luglio 2018 a Bari.

Tali gravi ed ignobili congetture, proposte in maniera totalmente apodittica e senza alcun opportuno distinguo, offendono in primis gli stessi volontari che quotidianamente si impegnano nel portare soccorso alla popolazione sia nel campo dell’emergenza-urgenza sanitaria, sia nelle attività di Protezione Civile e, più in generale, nell’alleviare le quotidiane sofferenze delle fasce più deboli della popolazione. Ritenere tutti costoro come appartenenti ad un mondo losco, se non addirittura corteo di ambienti criminali, è assolutamente falso e inaccettabile.

Seppur evidente quanto le Reti nazionali del Terzo Settore si spendano da tempo per garantire che le associazioni di volontariato basino il proprio operato sulla chiarezza e sulla trasparenza, per assicurare un buon livello di welfare e, contemporaneamente, la cittadinanza attiva nei rispettivi territori (in questi proprio le Reti Nazionali sono in audizione alla Camera dei Deputati per la discussione sui decreti attuativi al Codice del Terzo Settore!), è altrettanto evidente conte la politica regionale pugliese stia tentando di ottenere consenso su un suo precipuo obiettivo di governo, utilizzando però una metodologia di bassissimo profilo con cui sta tentando strumentalmente di demolire forse l’uitimo baluardo di efficienza in ambito sanitario, al netto dei necessari correttivi da noi stessi più volte proposti – non meritori di alcuna attenzione – e finalizzati ad elevare il livello di trasparenza gestionale.

Noi per primi pretendiamo che gli Enti preposti, Regione in primis, individuino le eventuali Associazioni fasulle affinché vengano estromesse da ogni e qualsivoglia rapporto collaborativo con la Pubblica Amministrazione. La si smetta però con roboanti e distruttivi proclami! La misura è ormai colma!

Siamo consapevoli dei disagi che conseguiranno dalla decisione collegialmente assunta e qui rappresentata e, in virtù della sua portata, si è altresì deciso di evitare imbarazzi decisionali agli amici volontari della Croce Rossa Italiana – consapevoli del loro particolarissimo stata giuridico – ma che, se pur presteranno la dovuta assistenza sanitaria all’evento, sottoscrivono la presente condividendone i contenuti anche in virtù del percorso unitario già avviato, finalizzato a sostenere e diffondere i principi fondanti dell’azione volontaristica.”